La scuola è un grande regalo che, oggi, ogni bambino ha la fortuna di ricevere; noi abbiamo il dovere di aiutarlo nello scartarlo e nel renderlo più bello e interessante possibile

Non mi è possibile iniziare questo editoriale, senza rivolgere un grande abbraccio a mio fratello, Francesco, che in questi giorni sta combattendo una dura battaglia contro una improvvisa patologia, che lo ha colpito nelle settimane scorse.

In questi anni, dopo la scomparsa di nostro padre, i miei fratelli Francesco e Gemma, sono stati insostituibili colonne portanti del Corriere di Roma. Francesco ha sempre curato la pagina politica, con equilibrio e grande padronanza della materia e il mio, il nostro augurio, di tutti i collaboratori e lettori del Corriere, è quello di leggerlo al più presto su questa pagina con la sua originalissima firma “Franges”.

Settembre, tempo di ritorno sui banchi di scuola.

Fonte: Virgilio Sapere

La scuola, una istituzione, base e fondamento della nostra società, sempre più trascurata da anni dalla politica e dalla agenda delle priorità nazionali. Nei secoli scorsi erano pochi i ragazzi, che si potevano permettere di non lavorare o di non aiutare i genitori nei loro lavori e di andare a scuola o, come spesso succedeva, di avere un insegnante privato (la famosa figura del precettore o istitutore).

Nell’era moderna, pian piano, la scuola è diventata una istituzione aperta a tutti i ragazzi di ogni ceto e classe sociale; è stata istituita la scuola dell’ obbligo e oggi è rarissimo vedere ragazzi che non la frequentino almeno fino all’età dell’obbligo.

Si calcola che ogni alunno, ogni anno, passa mille ore in aula scolastica che, sommate al tempo dei compiti e del doposcuola, possono diventare millecinquecento. Quest’anno hanno varcato l’ingresso scolastico 7.500.000 alunni al suono della prima campanella, con un corpo insegnanti di 800.000 unità. Argomenti e numeri che meriterebbero maggiore considerazione, dai nostri politici e dalle istituzioni in genere.

Invece, da decenni, abbiamo una scuola sempre più in crisi, trascurata, e ancora peggio di cui si parla sempre meno. Edifici scolastici vecchi, fatiscenti e a volte pericolanti; professori con lo stipendio più basso d’Europa, demotivati e privi di quella energia e passione, qualità fondamentale per l’insegnamento e per aprire la testa e l’anima delle giovani generazioni.

Fonte: CariatiNet

Fonte: Gente e Territorio

Chi ha avuto la fortuna di vedere l’Attimo Fuggente, il bellissimo film dove Robin Williams interpretava un passionale professore di inglese, che stimolava gli alunni della sua classe, può facilmente capire di cosa sto parlando. Si continua a discutere di nuovi armamenti bellici, dei vitalizi ai politici, del ponte sullo stretto, della separazione delle carriere in magistratura. La scuola sembra sparita da qualsiasi agenda, lasciata al suo destino, sostenuta da pochi presidi e professori volenterosi che fanno della passione all’insegnamento uno stile di vita.

Lo scopo della scuola non è solo studiare dei libri, ma aprire la mente al mondo nel modo più ampio e completo possibile. La scuola è un grande regalo che, oggi, ogni bambino ha la fortuna di ricevere per migliorare la sua vita e noi abbiamo il dovere di aiutarlo nello scartarlo e nel renderlo più bello e interessante possibile.

Concludo nella stessa maniera con cui ho iniziato, FORZA FRANCESCO, il Corriere ti aspetta!

Filippo Gesualdi