Le recenti vittorie hanno riportato un po’ di ossigeno nell’ambiente azzurro risollevando il morale dei calciatori e dei tifosi

La partecipazione della nostra Nazionale ai Mondiali 2026 è appesa a un filo. Nel proprio girone l’Italia è attualmente al secondo posto e può aspirare nella migliore delle ipotesi al mantenimento della posizione, considerato che la Norvegia, forte anche della differenza reti, appare irraggiungibile. La seconda piazza significherebbe l’accesso ad un nuovo e drammatico percorso composto da una semifinale ed eventuale finale, entrambe da giocare in partita unica, assolutamente da vincere per raggiungere al fotofinish una qualificazione per i mondiali fallita nelle ultime due edizioni.

Gli azzurri scenderanno in campo per affrontare ad ottobre l’Estonia in trasferta ed Israele in casa e a novembre la Moldavia sul terreno avversario e la Norvegia tra le mura amiche, occasione propizia per “vendicare” l’umiliante 3-0 rimediato nel giugno scorso.

Le recenti nostre vittorie, il roboante 5-0 contro l’Estonia e il rocambolesco 5-4 contro Israele, hanno riportato un po’ di ossigeno nell’ambiente azzurro risollevando parzialmente il morale sia dei calciatori che dei tifosi. Tali successi non devono ingannare e portare ad un ingiustificato ottimismo sia per la modestia degli avversari affrontati che per le difficoltà emerse in una squadra ancora in convalescenza. La nostra Nazionale ha valori discreti ed appare imparagonabile se messa a confronto con quelle straordinarie del passato che annoveravano campioni ad elevare il tasso competitivo del team azzurro.

Fonte: Olympics.com

Oggi si avverte la mancanza di un leader a centrocampo, come a loro tempo sono stati Antognoni o Pirlo, che dia ordine e sappia guidare i compagni, come di un fuoriclasse, alla Baggio o alla Totti, capace di inventare la giocata vincente per risolvere una gara.

Il tanto atteso debutto di Gattuso è stato sostanzialmente positivo. Il tecnico calabrese ha saputo motivare i propri ragazzi che hanno mostrato in campo grinta e carattere. Da lodare anche la semplicità di gioco, assai distante dalle alchimie tattiche e cervellotiche di Spalletti, impostata su una sana ed elementare manovra offensiva orientata a sfruttare le sovrapposizioni e gli spunti in velocità dei calciatori sulle fasce propedeutiche all’imbucata o al cross alto a beneficio delle due punte Retegui e Kean. A tal riguardo appare ottima la scelta tattica del nuovo tecnico di giocare col doppio centravanti nel tentativo di sfondare i bunker difensivi avversari.

Fonte: Today

Piace anche l’attitudine al calcio proattivo e alla verticalizzazione di gioco soprattutto nella velocità delle ripartenze condotte con l’impiego di almeno cinque calciatori. Occorre migliorare l’assetto a contrastare il gioco di rimessa avversario, nelle ultime due gare disputate si sono ripetutamente evidenziati errori nella riorganizzazione dell’assetto difensivo. Retroguardia, approssimativa e poco efficace, che ha consentito ad una formazione modesta quale quella di Israele di segnare quattro reti e di creare continui pericoli. Meccanismi da oliare anche a centrocampo dove i nostri calciatori di metà campo hanno evidenziato non trascurabili lacune nel mantenere equilibrio tra i reparti e vulnerabilità nella fase di filtro a protezione della difesa.

Gattuso avrebbe bisogno di tanto tempo per trovare un perfetto amalgama di squadra ad evitare pericolosi malintesi tra i calciatori in campo. Purtroppo il tempo di preparazione è irrisorio visto che gli impegni delle Nazionali sono compressi in calendari colmi di partite. L’augurio è che la nostra Nazionale si aggiudichi le imminenti sfide di ritorno contro Estonia ed Israele per assicurarsi almeno il secondo posto proseguire la disperata corsa verso la desiderata qualificazione ai Mondiali.

Gian Luca Cocola