Un lavoro complesso che ha coinvolto assessorati, dipartimenti e Municipi e che, speriamo, dia alla Città un impianto normativo efficace

Approvato dall’Assemblea Capitolina il nuovo regolamento per l’Occupazione di suolo pubblico (OSP) per tutte quelle attività volte alla somministrazione di cibo e bevande. Si tratta di norme uniformi che dovrebbero (il condizionale in questi casi è d’obbligo) assicurare maggiore chiarezza ed equità, oltre ad un utilizzo più ordinato dello spazio pubblico.

La pandemia ha lasciato solchi incolmabili in tanti settori e la necessità di ripensare all’uso dello spazio pubblico è legata alle nuove abitudini di consumo ma anche al bisogno di scrivere la parola ‘fine’ alle mille proroghe in corso. Un lavoro complesso che ha visto sedere attorno al tavolo assessorati, dipartimenti e Municipi e che, speriamo, dia alla Città un impianto normativo efficace al pari di ciò che già esiste nelle altre capitali europee. Per questo progetto sono state coinvolte associazioni di categoria e comitati dei residenti.

Tra gli aspetti più importanti, troviamo la definizione di un parametro volto a determinare l’ampiezza delle concessioni; fino ad ora, infatti, ci si basava sul criterio del solo fronte vetrina che non teneva conto della reale capacità di servizio andando, di fatto, a penalizzare alcuni operatori. E in quelle zone dove era ormai necessario ripristinare un riequilibrio per il decoro urbano e la vivibilità degli spazi, sono stati introdotte norme più stringenti. Al contrario, nelle aree in cui le attività di somministrazione rappresentano un propellente per lo sviluppo della zona e per una migliore qualità della vita dei residenti, sono stati previsti margini di ampliamento mirati. L’obiettivo, dunque, è garantire una distribuzione equa delle concessioni e annullare un utilizzo caotico dello spazio pubblico.

Fonte: www.comune.roma.it

Il Sindaco Roberto Gualtieri ha così commentato il nuovo regolamento: “Roma dispone finalmente di una disciplina chiara e omogenea rispetto all’occupazione di suolo pubblico da parte dei locali che fanno somministrazione di cibo e bevande. Dovevamo coniugare le esigenze dei cittadini a quelle di tante attività commerciali e lo abbiamo fatto attraverso un percorso trasparente e partecipato che favorisce lo sviluppo economico e la qualità degli spazi e degli arredi su tutto il territorio a partire dalle periferie, al tempo stesso diminuendo l’utilizzo del suolo nell’area Unesco dopo gli eccessi degli ultimi anni. Vogliamo tornare a gestire i nostri spazi pubblici e auspichiamo che anche il Governo faccia la sua parte, eliminando la distorsione provocata dalle continue proroghe del regime emergenziale Covid. Ringrazio l’assessora (alle Attività produttive e pari opportunità n.d.r.) Lucarelli per il grande impegno in favore della realizzazione di questo obiettivo condiviso, il Presidente della commissione Commercio Alemanni, le forze di maggioranza e tutta l’aula Giulio Cesare per il confronto fruttuoso che ha portato all’approvazione del regolamento”.

Fonte: Roma Today

Dal canto suo, Monica Lucarelli ha sottolineato che “la concessione dell’occupazione di suolo è una leva strategica per lo sviluppo economico e la qualità dello spazio urbano, ma deve essere regolata secondo criteri di equità e sostenibilità. È uno strumento al servizio dell’interesse collettivo e non un diritto acquisito. Per troppo tempo, l’assenza di regole chiare ha alimentato rendite di posizione e generato distorsioni nel mercato. Con questo regolamento introduciamo parametri oggettivi, procedure standardizzate e un sistema di concessione basato su trasparenza e accessibilità”.

Infine, Andrea Alemanni ha sottolineato come “L’occupazione di suolo pubblico in area UNESCO diminuirà nettamente rispetto alla deregulation attuale e contestualmente saremo in grado di valorizzare la città soprattutto nelle aree periferiche. Questi i punti fondamentali sui quali siamo intervenuti. È stato un lavoro lungo, ma alla fine abbiamo un risultato importante per la città”.

Vogliamo chiudere con un’osservazione che, al tempo stesso è anche una domanda: poiché l’aspetto del decoro urbano rappresenta, in questa nuova normativa, uno dei pilastri fondamentali, ci si attiverà anche per contrastare quell’abusivismo che vede giovani nordafricani e bengalesi stendere sui marciapiedi lenzuoli bianchi con sopra mercanzia di ogni tipo o, al solito, si adotterà il criterio dei “due pesi e due misure”?

Fonte: Today

Stefano Boeris

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