Dovevate uscirne migliori, invece non ne siete proprio usciti. Avete continuato ad incattivirvi, dividervi, a cercare un nemico tra di voi
Pensavate di esservi liberati di me vero? No, sono qui, sono con voi, io sono voi. Avete parlato solo e soltanto di me, avete contato i giorni, gli infetti, i morti, vi siete ammalati, più parlando di me che contraendomi. Qualcuno si è fatto pubblicità, altri pubblicato libri, altri inondato di fake news, fantasie e idiozie il web.
Dovevate uscirne migliori, invece non ne siete proprio usciti. Avete continuato ad incattivirvi, dividervi, a cercare un nemico tra di voi. Prima per razza, poi per provenienza, poi per categoria professionale, infine per vaccinato o non vaccinato. Vi siete dati un pass, senza mai controllare l’effettiva validità, ovvero i vostri anticorpi, perché vi basta un pass, per sentirvi migliori, per sentirvi liberi, di tornare schiavi delle vostre vite, delle vostre ossessioni, dei vostri ritmi, impegni, ansie.
Vi siete negati alle cure, anche quando io ero in voi, e aspettavo che vi ricredeste, ed invece testardi e cocciuti siete finiti in intensiva, e poi, alcuni di voi non ce l’hanno fatta. Certo pochi, certo per poco, ma io ce l’ho fatta e voi no. E ancora più bello è vedere i titoli, i telegiornali, i post dedicati ai non vaccinati come se il problema fosse solo una sparuta minoranza. E gli altri? Erano lì a sbellicarsi, quasi a gioire, applaudire, ringraziandomi di aver fatto fuori un non vaccinato. E gli altri? Attendevano la morte, il contagio, la malattia grave del vaccinato per dire “visto, non serve a niente”. Ma come vi siete ridotti?
Siete andati nel panico e ci siete rimasti, fino a che non è stato il panico a venire da voi, nelle vostre vite, nelle vostre menti, nei vostri sguardi. Basta un colpo di tosse di un tizio in coda o una mascherina chirurgica invece che FFP2, e siete pronti alla zuffa. Avete il lockdown nel cervello.
Speravo di insegnarvi a rivedere le vostre vite, il vostro modo di produrre, consumare. Potevate ripartire dalla Sanità pubblica e territoriale, dalle scuole, dai mezzi pubblici, dai posti di lavoro. Ed invece no, odiate lo smart working, amate le classi pollaio. Odiate la DAD, ma vostro figlio lo lasciate sempre davanti ad un display, volete la socialità e restate incollati ai social. Sembrava aveste capito, ed invece guardatevi, a parlare di combustibili fossili, di nucleare, di guerre per il gas e di bollette da capogiro, mentre i potenti comprimono ancora una volta i diritti dei deboli, mentre il neoliberismo cavalca una crisi sanitaria, per sopravanzare, dominare, annientare.
Usate la parola scienza ma non ne riconoscete il metodo, e lo fate solo per propagandare le vostre insane idee. Pensavate di debellarmi? Io muterò, come ho sempre fatto da quando siete nati, e più voi violerete l’ecosistema, più sarete frenetici, intensivi, più io sarò lì, a interrompere la vostra folle normalità. E se sparirò, sarà perché mi fate schifo, non perché mi avete battuto.
Ma tranquilli tornerò, e mi raccomando, fatevi trovare ancora impreparati, tagliate i fondi alla sanità, non aggiornate i protocolli, altrimenti come faccio a mostrarvi quanto siete ridicoli.
Alberto Siculella
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