Un mondiale, quello del 2006, tutto da ricordare
Tra chi sosteneva che la stagione in corso fosse finita e chi invece dava per conclusa la carriera, il capitano giallorosso si unì alla Nazionale e vinse i Mondiali.
Si sta giocando Roma- Empoli, mancano soltanto tre mesi al raduno della Nazionale a Coverciano. Il difensore dell’Empoli, Richard Vanigli fece un fallo a Totti, procurandogli la frattura del perone con associata lesione capsulo-legamentosa complessa del collo del piede sinistro.

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Il professor Mariani non può assicurare il pieno recupero dell’arto ma garantisce al giocatore di essere disposto a compiere tutti i passaggi necessari per poter ammirare, quell’estate, la sua classe cristallina all’interno degli stadi tedeschi. Marcello Lippi, il CT italiano, invece, promette al calciatore un posto tra i 23 convocati. Il 20 febbraio, giorno successivo al traumatico incidente le parole che smossero Totti furono pronunciate da Lippi: “Tu verrai al Mondiale, perché per vincerlo ho bisogno di te”.

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Tra febbraio e maggio, Totti trascorre più tempo in palestra e in piscina che a casa. Il dolore è tangibile. Le visite di Lippi a Trigoria non fanno però perdere di vista l’obiettivo finale. Francesco lavora in vasca quando ancora la ferita deve cicatrizzarsi: suda otto ore al giorno e poco alla volta riprende a caricare il peso corporeo sul piede sinistro. Finalmente, il 10 marzo ricomincia a correre, supportato dal proprio mister Spalletti.
L’esordio del mondiale 2006 è contro il Ghana, il 12 giungo, e il trequartista azzurro fornisce a Pirlo l’assist per l’1-0. Nonostante i falli subiti dai ragazzi africani, la caviglia di Totti regge agli urti e gli italiani conquistano la vittoria.
Lippi, prima dell’ottavo di finale contro l’Australia, comunica a Totti che dovrà sedersi in panchina. Dopo le tre gare ravvicinate, è ora di dare un attimo di respiro al perone appena guarito. Il Pupone è scontento per la scelta ma non vuole deludere il proprio allenatore ed accetta l’esclusione. Inoltre, Totti sa che Alessandro Del Piero non può che essere il miglior sostituto possibile. Dopo l’espulsione di Materazzi, il fantasista è chiamato per dare la svolta. La rincorsa, il tiro, la rete che si gonfia, Francesco Totti ride di gioia, ripensa ai sacrifici, gli sforzi, al lavoro compiuto.
Contro gli ucraini, nei quarti di finale, Totti gioca al 90’ e fornisce ben due assist. Il primo è quello per l’1-0 di Zambrotta: colpo di tacco illuminante sulla trequarti avversaria che libera il terzino alla conclusione. Il secondo invece. È una pennellata per il 2-0 di Toni. In finale il 10 giocherà soltanto 61’ e, si laureerà Campione del Mondo nella notte di Berlino.

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A quasi 12 anni di distanza, il professor Mariani, che operò Totti, a “Il Tempo” rivela un incredibile particolare: “Francesco ha ancora otto viti nella gamba. Quando l’ho operato gli ho detto che dopo sette mesi sarebbe dovuto tornare da me per rimuoverle, ma Francesco non lo fece perché aveva paura. Non è mai una bella cosa avere un pezzo di metallo nel corpo, se dovesse riavere traumi lì, non potrei fare una risonanza alla caviglia, dato che la presenza delle viti mi creerebbe dei problemi. Fortunatamente, adesso fa il dirigente della Roma”.
Maria Sole Capone