Nella Roma di metà Ottocento, vi erano numerosi Stabilimenti di Bagni. Tra questi, il Ninfeo di Egeria ai Prati di Castello, come si chiamava la zona di campagna, coltivata a orti e vigne, lungo la riva destra del Tevere

A partire dalla rivoluzione industriale, con la comparsa del lavoro di fabbrica e con la contrapposizione tra tempo di lavoro e tempo della quotidianità, nasce e si afferma il moderno concetto di tempo libero. Lungo tutto l’Ottocento, in conseguenza delle migliorate condizioni sociali e della riduzione degli orari di lavoro le persone potevano disporre di un maggior numero di ore libere da dedicare al loisir, che incoraggiava allo svago e a praticare passatempi ricreativi, piacevoli e salutari.

Profondi sono i mutamenti che interessano e caratterizzano le grandi capitali europee che si trasformano rapidamente in nuove realtà economiche legate al commercio e ai consumi. La richiesta di loisir giungeva soprattutto dal nuovo ceto medio-borghese e si era sviluppata in particolare nella Parigi dell’Ottocento come elemento distintivo delle società avanzate.

Anche a Roma in questa stesso periodo fioriscono numerosi i luoghi di svago che iniziano a dare un tono di modernità alla struttura sociale della città prima che diventi capitale d’Italia. Molti erano i luoghi per lo spettacolo, il tempo libero e lo sport, pubblici e privati, i salotti, i circoli, i cafè chantants, ma anche gli alberghi e i bagni.

Oltre ai bagni negli alberghi vi erano a Roma, intorno alla metà dell’Ottocento, numerosi stabilimenti di bagni, in via Belsiana, via del Babuino, via di Ripetta, via Panetteria, via Aliberti. Fuori Porta del Popolo si trovava uno stabilimento di bagni presso il quale si svolgeva nei giorni festivi la caccia alle anatre. Tra questi stabilimenti era noto per la sua Vasca Natatoria lo Stabilimento di Bagni Ninfeo di Egeria ai Prati di Castello, come si chiamava la zona di campagna, coltivata a orti e vigne, lungo la riva destra del Tevere, in prossimità di Castel Sant’Angelo. Si attraversava il fiume con il traghetto di Ripetta, una piccola imbarcazione a fondo piatto che a prua era legata ad una grossa corda tesa tra le opposte rive del fiume e scorreva tramite una puleggia; la barca veniva sospinta con una lunga pertica che raggiungeva il fondale e sfruttava la corrente del fiume.

Il conducente dell’imbarcazione era Toto Bigi, il più noto tra i traghettatori dell’epoca, detto ‘Bocalone’ per l’abitudine di alzare il gomito, il quale trasportava i clienti per cinque centesimi; la sua attività era indicata dall’insegna: “qui ci passa la barchetta”.

Seguendo strade e sentieri campestri i gitanti raggiungevano le osterie all’aperto che sorgevano numerose sparse ovunque in questa zona, dove la gente andava a divertirsi e fare merende, in particolare in occasione delle domeniche estive e delle serene ottobrate romane. Durante l’inverno sul traghetto veniva collocato un gabbiotto a vetri con dentro un braciere per riscaldarsi, ad una certa ora il servizio veniva sospeso essendo rischioso avventurarsi per il fiume durante le ore più buie.

Il 13 aprile 1881 Angelo Righi e l’ing. Raffaele Rebecchi si costituiscono in Società allo scopo di costruire per proprio conto ed esercitare direttamente o indirettamente lo Stabilimento di Bagni Ninfeo di Egeria ai prati di Castello che viene inaugurato il 10 maggio dello stesso anno. Circondato da alberi lo Stabilimento era dotato di una grande vasca natatoria per gli uomini e un’altra più piccola per le donne e completato da cinquanta camerini privati con vasche di marmo per bagni caldi, bagni speciali idroterapeutici, sale per ginnastica e scherma, oltre ad una trattoria al servizio dei clienti con prezzi molto favorevoli.

Ninfeo di Egeria – Stabilimento Bagni – Fonte: Guida Monaci 1882

Il 23 marzo 1882 viene presentato un progetto, redatto dall’ing. Luigi Accossano per derivare dal Tevere l’acqua necessaria ad alimentare lo Stabilimento. Il 27 agosto 1882 si inaugura un teatrino con la rappresentazione di una compagnia di operetta. Tuttavia, pare che lo Stabilimento venisse un po’ snobbato dai fedeli del Tevere che preferivano piuttosto frequentare il sottostante stabilimento dei Polverini. Il 15 aprile 1885 Raffaele Rebecchi acquista da Angelo Bini la sua quota sociale dello Stabilimento.

A seguito della vendita il contratto societario viene annullato e viene sciolta la Società Rebecchi e Guidi costituita nell’aprile del 1881. Il 10 ottobre 1886 il Ministero dei Lavori Pubblici offre all’ing. Rebecchi un indennizzo di esproprio di Lire 362.474 per l’area e per il fabbricato dello Stabilimento. In seguito alla strenua opposizione dell’avvocato Adriano De Cupis, per parte del Ministero, le istanze dell’ing. Rebecchi, presentate tramite l’avvocato Iachini, verranno rigettate.

Ninfeo di Egeria – Esposizione alimentare 1888 – Fonte: L’Illustrazione Italiana

Questa vicenda diverrà successivamente un caso di specie in merito agli abusi in tema di indennità di esproprio che ebbero a determinarsi durante il periodo della convulsa “febbre edilizia” a Roma, nel ventennio compreso tra il 1870 e il 1890. L’avvocato De Cupis nel 1892 incluse in una sua dettagliata pubblicazione gli importi dell’esproprio del Ninfeo di Egeria, seppur non riscossi, tra quelli relativi agli illeciti profitti e alla sfrenata speculazione edilizia dei proprietari romani. Il 2 febbraio 1888 per iniziativa della commissione presieduta dal Marchese Astorre Antaldi-Viti si tiene presso il Ninfeo di Egeria l’Esposizione Industriale Italiana di prodotti alimentari preparati e derivati. Un’apposita giuria, nominata in accordo tra il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, il Comune di Roma, la Camera di Commercio, la Società Orticola Romana e il Comizio Agrario, aveva l’incarico di assegnare le ricompense conferendo medaglie e diplomi di merito.

Il 16 aprile 1888 il Comizio Agrario di Roma inaugura presso lo Stabilimento una esposizione a concorso internazionale di animali da cortile, da colombaia, da riserva di caccia, di cani da caccia, di reti e di fucili. Il 30 marzo 1889 su incarico del Ministero dei Lavori Pubblici – Direzione Generale delle Opere Idrauliche, si procede all’unico e definitivo incanto, a termini abbreviati, per la vendita di quarantatré distinti lotti delle vasche e degli accessori esistenti nello Stabilimento di Bagni Ninfeo di Egeria, del valore presunto di Lire 4214.50.

Prima che intervenga l’urbanizzazione della zona dei Prati di Castello per iniziativa di privati guidati dal Conte Edoardo Cahen d’Avnes, ricco banchiere ebreo di origine belga, e che cominci a sorgere il cosiddetto “quartiere Cahen”, in seguito denominato quartiere Prati, nel 1899 un violento incendio distrugge definitivamente la struttura dello Stabilimento di bagni. I lavori edilizi della zona erano iniziati nel 1888, questa vasta area caratterizzata in prevalenza da orti e da qualche vigneto andava così lentamente scomparendo, lasciando il posto a lunghi viali alberati, a ampie piazze, ad abitazioni civili ed edifici pubblici; vengono costruite strade, fognature, marciapiedi, realizzata l’illuminazione a gas e costruiti grandi moderni edifici.

Resterà impresso nella memoria cittadina il nome di Egeria e il perpetuarsi della sua leggenda legata indissolubilmente al culto dell’acqua.

Giovanni Mulas

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