Un libro, la cui recensione è stata curata dall’Arch. Paolo Verdeschi, imprescindibile per chi ama Roma, il cinema e il valore dei luoghi che raccontano la nostra storia.
“Fantasmi Urbani – La memoria dei cinema di Roma”, edito da Palombi Editore, è un’opera unica nel panorama editoriale contemporaneo. Scritto da Silvano Curcio, il libro affronta con straordinaria sensibilità il tema della memoria urbana attraverso il racconto delle sale cinematografiche di Roma. Questi spazi, un tempo cuore pulsante della vita culturale e sociale della Capitale, sono oggi in gran parte chiusi, abbandonati o trasformati, lasciando dietro di sé il ricordo di un’epoca in cui il cinema era un’esperienza collettiva.
Promosso dalla storica casa cinematografica Titanus S.p.A., il libro non si limita a raccontare il passato di queste “cattedrali urbane”, ma riflette sul loro declino e sulla possibilità di restituire loro nuova vita. Attraverso una narrazione che intreccia storia, sociologia e urbanistica, Curcio ci invita a riscoprire il valore culturale e sociale di questi luoghi, proponendo idee per il loro restauro e la loro rigenerazione.

Fonte: IBS
L’autore: Silvano Curcio
Silvano Curcio, architetto, ricercatore e docente universitario, è un esperto di gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare e urbano. Laureatosi in Architettura presso la Sapienza Università di Roma, ha conseguito il dottorato di ricerca in Tecnologie dell’Architettura, sviluppando un interesse specifico per i processi di rigenerazione urbana.
Nel corso della sua carriera, Curcio ha ricoperto ruoli di primo piano come docente e direttore di progetti di ricerca. È stato co-fondatore del Master in Gestione integrata e valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani presso la Sapienza e direttore scientifico di Terotec, un laboratorio per l’innovazione nella gestione del patrimonio urbano. Con Fantasmi Urbani, Curcio porta avanti la sua missione di sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sull’importanza della memoria urbana e della rigenerazione degli spazi collettivi.
Roma: capitale del cinema
Roma è da sempre una delle grandi capitali mondiali del cinema. La sua bellezza senza tempo, le sue piazze e i suoi monumenti iconici sono stati protagonisti di alcune delle pellicole più celebri della storia. Roma è anche una città che vive di cinema. La fondazione di Cinecittà nel 1937, il più grande complesso di studi cinematografici in Europa, ha consacrato la Capitale come “la Hollywood sul Tevere”, attirando produzioni italiane e internazionali di enorme rilievo.
Cinecittà non è stata solo una fabbrica di sogni, ma anche il motore di un’industria che ha dato vita a una rete capillare di sale cinematografiche. Dai grandi cinema del centro storico alle piccole sale di quartiere questi spazi erano luoghi di aggregazione e socialità, dove il cinema diventava esperienza collettiva. Con Fantasmi Urbani, Curcio racconta questo straordinario legame tra Roma e il cinema, invitando a riflettere su ciò che resta di quell’epoca d’oro.
Titanus: la casa cinematografica promotrice
La Titanus S.p.A., una delle più antiche e prestigiose case cinematografiche italiane, fondata nel 1904. Titanus ha contribuito in modo determinante alla storia del cinema italiano, collaborando con registi del calibro di Luchino Visconti e Vittorio De Sica.
La scelta di Titanus di sostenere questo progetto editoriale è un segno del suo impegno nella valorizzazione della memoria culturale del cinema. Titanus riconosce che il racconto delle sale cinematografiche romane non è solo una celebrazione del passato, ma anche uno spunto per riflettere sul futuro del cinema.
Un’opera che nasce dal cinema: il legame con il cortometraggio del 2013
Il titolo del libro, Fantasmi Urbani, trae ispirazione dall’omonimo cortometraggio realizzato nel 2013 da Silvano Curcio insieme agli studenti dell’Università. Il cortometraggio documentava il destino delle sale cinematografiche romane ormai chiuse o trasformate, raccontando il declino di questi luoghi come “fantasmi urbani”.
Dal cortometraggio al libro, Curcio amplia e approfondisce la riflessione, intrecciando analisi storiche, testimonianze personali e immagini evocative. Il risultato è un’opera che non solo racconta il passato, ma invita a immaginare un futuro per questi spazi, sottolineandone il valore come luoghi di memoria collettiva.
Il declino delle sale cinematografiche: cause e conseguenze
Il libro analizza con lucidità le cause che hanno portato alla chiusura di molte sale cinematografiche romane. Tra i fattori principali del declino figurano:
Il dominio delle piattaforme streaming: L’avvento dello streaming ha trasformato radicalmente le abitudini di fruizione cinematografica. La possibilità di vedere film da casa, a qualsiasi ora, ha ridotto il pubblico delle sale.
La trasformazione dei quartieri: Molte sale di quartiere hanno chiuso a causa dei cambiamenti urbanistici e sociali. Il cinema, un tempo punto di riferimento della comunità, ha perso il suo ruolo centrale, lasciando spazio a supermercati, palestre o altri usi commerciali.
La crisi culturale: Il declino delle sale riflette una crisi più ampia, legata alla progressiva perdita di spazi collettivi nella vita urbana. Con la chiusura dei cinema, interi quartieri hanno perso luoghi di aggregazione e socialità.
Il restauro e la rigenerazione: una possibilità per il futuro
Nonostante il declino, Fantasmi Urbani offre una prospettiva di speranza, evidenziando esempi virtuosi di rigenerazione urbana. Alcuni cinema storici di Roma, come il Cinema Troisi, sono stati restaurati e trasformati in spazi multifunzionali, capaci di ospitare proiezioni, eventi culturali e attività educative.
Curcio propone una visione ambiziosa: fare delle vecchie sale cinematografiche un elemento centrale per il rilancio culturale della città. Il restauro non deve essere solo un’operazione nostalgica, ma un progetto capace di restituire vitalità ai quartieri, promuovendo la cultura come strumento di coesione sociale.

Fonte: Casa del Cinema
Conclusione
“Fantasmi Urbani – La memoria dei cinema di Roma” è molto più di un libro: è un manifesto culturale e urbano, un invito a riscoprire il valore della memoria e a immaginare nuove possibilità per il futuro delle nostre città. Attraverso una narrazione che unisce rigore storico e passione, Silvano Curcio ci regala un’opera capace di far rivivere i ricordi e di ispirare visioni per il futuro. Un libro imprescindibile per chi ama Roma, il cinema e il valore dei luoghi che raccontano la nostra storia.
Paolo Verdeschi