Tra cinque anni il Tevere sarà balneabile
“Entro cinque anni potremo fare il bagno nel Tevere”.Ad annunciarlo è stato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla fiera Expo di Osaka, rilanciando l’ambizioso progetto. Al Padiglione Italia, dove la Capitale è protagonista e attira in media 14mila visitatori al giorno, il Primo cittadino ha reso nota la proposta di rendere il fiume della città eterna balneabile come un tempo. L’obiettivo si inserisce nel quadro di una Capitale in trasformazione, visitata da milioni di turisti, e mai come in questo anno giubilare. Oltre ai tradizionali punti di forza: storia, patrimonio artistico, cultura e cucina, Roma punta a valorizzare la sua vocazione marittimo-fluviale, con un piano che comprende anche la rigenerazione di Ostia.
Gualtieri ha annunciato un progetto di bonifica del fiume da realizzare entro cinque anni, con un gruppo di lavoro già operativo e un tavolo istituzionale che coinvolge Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente.
«In alcuni punti e in alcuni giorni il Tevere è già balneabile», ha spiegato il sindaco, ribadendo la concretezza dell’obiettivo. Sono già in corso studi di fattibilità e screening degli scarichi dell’Aniene, per valutare gli interventi necessari.
Sul fronte economico, Gualtieri ha assicurato che i costi saranno inferiori al miliardo e 400 milioni spesi da Parigi per rendere balneabile la Senna in vista delle Olimpiadi. Resta tuttavia una sfida alquanto impegnativa: a oggi, il livello d’inquinamento del Tevere è ancora molto elevato e il percorso verso una balneabilità sicura e stabile richiederà interventi ambientali complessi e costanti nel tempo.
In Campidoglio l’idea di un Tevere balneabile non è un semplice progetto, ma un obiettivo da perseguire con massimo impegno e responsabilità. Lo ha ribadito l’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ricordando che l’amministrazione, oltre al Masterplan per il parco lineare fluviale e ai parchi d’affaccio già realizzati, ha deciso di affrontare con decisione la sfida. Per questo a ottobre si terrà la prima convocazione del tavolo tecnico interistituzionale, con la partecipazione del sindaco, del ministro dell’Ambiente, del governatore del Lazio e del mondo accademico e scientifico.
Il tavolo avrà il compito di analizzare i diversi aspetti – normativi, tecnici, ambientali e gestionali – necessari a rendere balneabile, in sicurezza, il tratto urbano del fiume. Punto critico da affrontare sarà la confluenza tra Tevere e Aniene, principale veicolo di inquinanti. Il progetto prevede la definizione dell’area di intervento, il monitoraggio delle acque, le azioni di depurazione e gli investimenti infrastrutturali indispensabili.
«Un obiettivo ambizioso ma raggiungibile – ha spiegato Sabrina Alfonsi – se tutte le istituzioni sapranno collaborare sia nella progettazione sia nell’individuazione dei fondi». Mentre il Comune di Roma punta a rendere balneabile il Tevere entro cinque anni, i medici mettono in guardia e lanciano un monito sui rischi legati all’attuale stato delle acque.

Lungotevere e San Pietro – Foto: Laura Spadella
“Oggi i rischi per la salute umana legati all’inquinamento del Tevere e delle acque interne sono elevatissimi”, avverte Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA). “Dall’inquinamento dei fiumi scaturiscono enormi pericoli per la salute umana che vanno dalle infezioni gastrointestinali alle dermatiti”, per questo “rendere balneabile il Tevere richiederà sforzi enormi tesi a garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini”.
Numerosi, infatti, sono i rischi di infezioni dovute alla presenza di batteri portati da topi, uccelli ed altri animali che popolano il fiume. A questi rischi biologici si aggiungono quelli legati agli inquinanti chimici, come metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze nocive, i cui effetti sulla salute si manifestano soprattutto sul lungo termine. Secondo gli esperti, dunque, il percorso per rendere il Tevere balneabile è ancora lungo e complesso, e il fiume oggi è ancora lontano da condizioni di sicurezza per la balneazione.
Anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca invita alla prudenza, dopo l’annuncio del sindaco. “È il sogno di ogni romano – ha dichiarato – ma non può rappresentare una priorità. Prima bisogna mettere in sicurezza gli argini e restituire vivibilità alle sponde”. Per una balneabilità diffusa serviranno investimenti consistenti e infrastrutture adeguate, oltre al problema dell’inquinamento. “Serve ambizione, ma anche realismo”, ha ribadito Rocca, frenando sull’idea di seguire l’esempio di Parigi, dove la Senna è stata riaperta in punti di balneazione controllati, ma con sorveglianza quotidiana della qualità dell’acqua e aree predisposte per la sicurezza dei bagnanti.
L’esperienza parigina dimostra che il ritorno alla balneazione urbana è possibile, ma non certo di facile realizzazione, frutto di piani pluriennali e interventi coordinati. Insomma, il sogno dei Romani di fare il bagno nel biondo Tevere per il momento rimane tale, ma aspettiamo cinque anni, chissà….
Laura Spadella
