All’Ambra Iovinelli, interpretato da Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi

Ivan Cotroneo si conferma autore e regista capace, duttile e profondo nella narrazione di apparenti storie comuni possibili, sapendo trarre da esse, attraverso una spiccata ironia tutta partenopea, riflessioni e analisi che possono coinvolgere chiunque. La storia di Amanti è un’apparente banale storia di tradimenti, un copione assolutamente comune: un uomo e una donna casualmente si incontrano nell’androne del palazzo dove entrambi si recano per i colloqui con la loro psicoterapeuta e iniziano una storia, un’avventura (una relazione, ci terranno a precisare nel procedere della rappresentazione).

Quell’incontro e quell’androne sono la metafora di uno spazio della loro vita che quasi subito trasforma una relazione clandestina, apparentemente liberatoria e centrata solo sul sesso, in qualcosa di fortemente significativo, poiché apre a riflessioni, analisi, vissuti, scelte possibili o dettate dal senso comune. Si delinea così anche uno spazio “altro”, più sincero, anche rispetto alle sedute che entrambi hanno con la loro psicoterapeuta, sia in forma individuale che con i rispettivi partner.

L’abilità narrativa e di messa in scena di Cotroneo, accompagnata dalla indiscussa bravura di tutti gli interpreti, fa sì che la storia scorra sui binari dell’ironia, della satira, al cospetto di un pubblico che apprezza, applaude e ride di gusto, concedendo pause che aprono a riflessioni senza mai incidere sul ritmo drammaturgico e sulla scelta del registro della commedia.

Fonte: ambrajovinelli.org

Gli attori utilizzano un registro espressivo un tono sopra le righe, su  uno spartito narrativo fortemente caratterizzato nei dialoghi, nelle espressioni mimiche, nella tempistica, ben delineando tutti i personaggi della storia: Massimiliano Gallo è perfetto nella narrazione e nella mimica delle nevrosi e delle speranze che attanagliano Giulio, quello che si può definire “un uomo medio” prima che apparentemente mediocre, Fabrizia Sacchi è sempre in linea con i ruoli sociali di Claudia, moglie e pediatra e sorprendentemente amante passionale, Orsetta De Rossi incarna a pieno la psicoterapeuta, tecnicamente perfetta ma racchiusa nella gabbia della non empatia, e pertanto alla fine anche lei dovrà ritrovare una dimensione che le restituirà certezze professionali. Eleonora Russo e Diego D’Elia interpretano i rispettivi partner dei due amanti, anche loro racchiusi in uno spazio relazionale che li vede come figure costrette tra convinzioni, speranze, desideri ma soprattutto ruoli imposti.

La commedia scorre a buon ritmo, con passaggi che arrivano al confine della caricatura senza mai oltrepassarlo, non scadendo mai nella farsa o nel sarcasmo fine a se stesso.

Fonte: Roma Today

“Credo che il messaggio di sintesi di questa commedia – ha dichiarato Fabrizia Sacchi – è che la donna debba seguire la sua libertà e che i suoi desideri debbano e possano essere soddisfatti al di là delle convenzioni sociali”.

In linea con quanto sopra l’affermazione di Massimiliano Gallo: “Il mio personaggio, Giulio, è un uomo insoddisfatto e nonostante possa apparire come una persona qualunque e comune, alla fine sarà l’unico che avrà preso le decisioni per cambiare la sua vita”.

Giuseppe Fabiano

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