Il ritorno al materasso per nascondere i propri denari è una realtà che potrebbe tornare a far parte della nostra vita ma…non per il momento

Abi-Cerved, l’Outlook sui crediti deteriorati delle imprese, che viene realizzato su base semestrale, ha diffuso il suo ultimo rapporto in cui si evince che, nel 2023, il tasso di deterioramento salirà del 3,8%. La tenuta del sistema bancario “made in Italy” non sembra però sull’orlo del fallimento. Ma andiamo con ordine.

Cosa sono i crediti deteriorati o, se preferite, i prestiti non performanti (dall’inglese NPLs, Non Performing Loans)? Sono crediti che, con molta probabilità, la banca non riuscirà a recuperare dai suoi debitori e questo grazie ad un peggioramento della loro situazione economica e finanziaria.

Per evitare inutili allarmismi, va detto che tra le banche italiane il problema è comunque circoscritto e la percentuale di crediti deteriorati sul totale di quelli di ciascun istituto è tendenzialmente molto bassa. Ciò determina un buon segnale per la tenuta del sistema bancario e una buona rassicurazione per tutti i risparmiatori.

La crisi del 2012 portò ad un picco del 7,5%. Siamo, quindi, lontani da questo triste traguardo anche in considerazione del fatto che nel 2024 la percentuale dovrebbe calare ulteriormente giungendo al 3,4%.

Fonte: Amco

È comunque doveroso riportare l’elenco degli Istituti bancari che sono stati analizzati dal sito Money.it: tra le banche con più crediti deteriorati c’è il Monte dei Paschi di Siena, la cui percentuale netta dei crediti deteriorati era del 2,2% nei bilanci di chiusura del 2022 (l’anno prima era del 2,6%).

Segue Banco Bpm ha chiuso il 2022 con il 2,2% di crediti deteriorati netti. Cassa Risparmio di Bolzano (1,9%), Banca Popolare di Sondrio (1,8%) e Banco Desio (1,7%).

Ed ancora: BPER e Unicredit si attestano all’1,4%; Intesa Sanpaolo intorno all’1,3% mentre va decisamente bene per Credem (0,9%).

Ma il gradino più alto del podio spetta a Fineco Bank: 0,1% di crediti deteriorati netti e capacità di copertura all’86%.

Insomma, se è vero che il famoso pensiero del “corsi e ricorsi storici”, espresso da Giambattista Vico, si affaccia puntualmente nella storia dell’essere umano, possiamo altresì dire che il ritorno al materasso per nascondere i propri denari è una realtà che potrebbe tornare a far parte della nostra vita ma…non per il momento!

Stefano Boeris

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