Questo mondo, così “borderline” lo stiamo costruendo tutti noi come si fa per un grande puzzle, che non riusciamo a vedere nella sua totalità

Che mondo, che società dobbiamo aspettarci per il nostro futuro. Difficile da prevedere o da immaginare.
Oggi le situazioni, le tecnologie, le mode e le abitudini cambiano, ad una velocità almeno tre volte superiori al passato, e solo per questo, tutti noi rimaniamo sorpresi ed incapaci di capirne il senso, specialmente se non si fa parte della generazione nata dopo il 2000.

Il recente fatto di cronaca, accaduto a Casal Palocco, periferia sud di Roma, a pochi chilometri da Ostia, dove un bambino di cinque anni ha perso la vita, in un tragico incidente stradale, ha messo davanti ai nostri occhi, nuovamente, una realtà spiacevole e sempre più pericolosa, che non può essere più sottovalutata.

Una Lamborghini, di grossa cilindrata, presa in affitto a 1.500 euro al giorno, un medio stipendio in Italia, da quattro ragazzi ventenni, youtuber, si è scontrata con una smart, a forte velocità guidata da una mamma, con a bordo la figlia, e un piccolo fratellino di appena cinque anni.

La madre e la figlia sono rimaste, miracolosamente soltanto ferite, per il fratellino di nome Manuel, non c’è stato nulla da fare.

E’ volato in cielo, e come tutte le anime pure, sarà stato accolto dagli angeli e portato in paradiso, senza passare per quel pericoloso inferno, che spesso incontriamo nella nostra vita.

Ma chi sono questi youtuber, per chi come me, fino a pochi giorni fa, non era a conoscenza di questa “professione” e di questa recente moda giovanile.

Fonte: Notizioso

Un qualsivoglia youtuber, è un giovane di età tra i 16 e 30 anni, che sui social più in voga tra i giovani, produce video, con il telefonino, per poi pubblicarli su YouTube, o altri social visualizzati dai giovani.

Tutti quindi, in teoria, possono diventare facilmente youtuber, ma il successo dello youtuber, dipende dal numero delle visualizzazioni.

E per avere un alto numero di visualizzazioni, i video devono contenere, immagini forti, che possano interessare attrarre ed emozionare, la grande platea di giovani, che ormai tristemente, trascorre ore e ore ogni giorno davanti allo schermo del telefonino, sempre più distanti dalla vita reale.

E’ davvero impressionante vedere, la maggioranza dei giovani di oggi, sempre attaccati al telefonino a chattare con amici o estranei, o a seguire video, storie, avventure sui social.

La loro vita si è trasferita dentro il cellulare, e il mondo esterno, relazioni umane e sociali comprese, è spesso solo una fastidiosa distrazione dalla vita online.

Quanto è avvenuto a Casal Palocco , ha dell’ incredibile, per chi è lontano da questa realtà.

Quattro ragazzi, neopatentati, in giro per ore , con una macchina di grossa cilindrata, a sfrecciare per le strade romane, sempre più veloci, per postare su YouTube le immagini delle loro bravate e acquisire più visualizzazioni e followers.

Visualizzazioni che vogliono dire, sponsor, credibilità, soldi, tanto da potersi permettere un affitto di una Lamborghini a 1.500 euro al giorno, tariffa che solo qualche milionario, o ricco calciatore, si potrebbe permettere.

Poi succede, perché può sempre succedere, la tragica fatalità. La velocità , l’imponderabile scontro di due destini che si incrociano.

Quello di quattro ragazzini, travestiti da famosi youtuber, esuberanti e un po’ scemi, una mamma e due figli, che tornano tranquillamente a casa, come in una delle tante giornate.

Sarebbe facile, inveire contro i quattro giovani scapestrati e irresponsabili , le loro famiglie, o chi non gli ha fermati, prendersela con il destino crudele ed ingiusto, che ha portato via Manuel per sempre, dalla sua famiglia, dal mondo, senza avergli dato la possibilità di conoscerlo.

Ma credo che tutti noi, dovremo cominciare a guardare meglio dentro di noi, dentro le nostre case, dentro il nostro microcosmo.

Perché questo mondo, così “borderline” pezzetto per pezzetto lo stiamo costruendo tutti noi, nessuno escluso, come si fa per un grande puzzle, che non riusciamo a vedere nella sua totalità.

Rimangono in questa immane tragedia, tante vite per sempre distrutte, tante riflessioni ed interrogativi , destinati a rimanere senza risposta, e una giovane vita, prematuramente volata nel paradiso, dove solo le anime pure, e non contaminate dai virus terreni, possono accedere.

E la consapevolezza che, questo mondo non è tutto da buttare, ma sicuramente è troppo “borderline” e andrebbe cambiato qualche cosa.

Filippo Gesualdi

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