L’Italia non c’è! C’è un Paese in cui ogni Regione va avanti da sola ribadendo in ogni occasione la delimitazione dei propri confini

Sono appena tornato da un viaggio all’estero. Un viaggio organizzato con una guida e una ventina di persone. Tutti italiani. Io e la mia compagna rappresentavamo Roma poi una simpatica coppia teramana con cui abbiamo condiviso i momenti migliori e per il resto tutti provenienti dal nord, quello produttivo di Milano, Monza-Brianza, Brescia, Bergamo o da zone montane come Bormio. Nessuno dal sud.

La cosa mi ha sorpreso ma l’agenzia che organizzava era di Padova e quindi c’era una giustificazione.
Perché ve ne parlo? In una settimana di pranzi, cene, gite, acquisti e caffè condivisi… non si è mai parlato dello scudetto al Napoli, dell’entusiasmo della gente, dei cortei festosi, degli inesauribili fuochi di artificio, di incidenti quasi inesistenti, dell’allegria positiva di grandi e piccoli che sicuramente è arrivata come una potente energia fino a noi romani.

Non si è mai parlato della più grande opera che forse finalmente si farà nel nostro Paese: il ponte sullo stretto di Messina. Un grande progetto ingegneristico che unirà il cosiddetto “continente” ad un’isola meravigliosa piena di arte, cultura e di gente forte, orgogliosa e famosa per la grande ospitalità.

Fonte: Altritaliani

Nessuno ha raccontato di un viaggio in Calabria o in Puglia e tantomeno in Basilicata. Regioni straordinarie che con le loro tradizioni, i tesori archeologici, il mare tra i più belli del mondo, un cibo buonissimo fatto di ricette tramandate di generazione in generazione, vengono scelte per le vacanze da un turismo “mondiale”. Le poche volte che qualcuno ha nominato Roma, lo ha fatto sottovoce, senza evidenziare niente di bello o di brutto, quasi a non voler inquinare i propri pensieri con questioni romane da loro profondamente lontane.

Il frizzante signore di Bormio ha difeso per una settimana le sue terre, non le ha confuse con altro, parlando di strade da migliorare, di ambiente da tutelare, di figli da crescere a un passo dalla Svizzera.

Chi veniva da Milano e zone limitrofe non ha mai perso l’occasione per esaltarne le qualità, l’eterno work in progress che comunque migliora, recupera, modernizza.

Nessuno, neanche tra i più giovani, ha ricordato di una vacanza a Tropea, di una immersione a Palinuro o di una escursione nelle Grotte di Castellana.

La guida, marchigiana, non ci ha consigliato di fare dei viaggi nel nostro paese, magari in qualche posto meno conosciuto per aiutare il turismo locale. Ci ha più volte spronato a visitare la Norvegia paese facile, bello e sicuro. Si è dimenticata della travolgente bellezza di Urbino, della rinomata ospitalità alberghiera di Pesaro, dell’eccezionale Sferisterio di Macerata dove da anni viene ospitato il Festival dell’Opera, per non parlare di Ascoli con la sua rinascimentale piazza del Popolo e le sue ineguagliabili olive, ormai quasi patrimonio dell’umanità.

E quindi? L’Italia non c’è! C’è un Paese in cui ogni Regione va avanti da sola ribadendo in ogni occasione la delimitazione dei propri confini. I protagonisti del mio viaggio sembravano irreali ma la cosa che più mi inquieta non è come siamo tutti estremamente lontani oggi, rinchiusi nei nostri territori, ma come saremo in futuro. I nostri figli, i nostri nipoti vedranno un Paese più unito?

Fonte: SNALS – Brindisi

Certo un aiutino per stare tutti più vicini lo dovrebbero dare prima di tutti il nostro sistema ferroviario inesistente al sud ed una politica dei prezzi degli albergatori troppo concentrati a super guadagnare dai turisti stranieri più ricchi. Speriamo bene…

Raimondo Astarita

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