Se Verdi è riuscito a trasferire la passione musicale in menti non stimolate dalla società, immaginiamo quanto potranno fare maestri come Ruberto

Il paragone appare forte, ma li accomuna l’essere maestri e la passione per la politica. Parliamo di quella passione tanto grande quanto onesta, lineare, quella che racchiude un grande senso civico e che ne determina una genuina passione politico-sociale.

Non molti sanno che Giuseppe Verdi è stato deputato al primo Parlamento nazionale e Senatore nel 1874. Tutti lo ricordiamo, però, come il maestro che ha composto la Traviata. “Un nome, una garanzia” potremmo dire e, così, Giuseppe Ruberto, maestro presso la scuola primaria, è attualmente Consigliere provinciale a Salerno, Consigliere del Comune di Corleto (SA) ed esponente di spicco di Forza Italia-Salerno. Insomma, un maestro appassionato di politica che ogni giorno entra in aula e svolge il suo lavoro con i bambini.

L’incontro con Giuseppe è stato provvidenziale per trovare risposta ad un paio di quesiti che, ormai già da tempo, ci poniamo in tanti.

Assistiamo puntualmente a dibattiti politici televisivi i cui partecipanti sono espressione delle vecchie generazioni, e, raramente di quelle nuove. Insomma, in questo ambito, si nota l’assenza dei ragazzi.

I giovani sono disinteressati alla politica, questo verrebbe da pensare, ma perché? Cosa li allontana? Cosa può fare un maestro per trasferire una passione, come quella per la politica, ai propri allievi?

Attualmente i nostri ragazzi hanno un terreno difficile su cui camminare, e questo avviene in un’età in cui si cercano punti di rifermento. Gli youtubers, le fashion blogger, i vip, i cantanti e coloro che sono popolari nel web diventano i personaggi di riferimento per i ragazzi del 2022. Anche calciatori e sportivi sono la forza dilagante del mondo dei social. Un dato che posso darvi (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza) ci riporta che solo un 1% degli adolescenti italiani identifica tra i modelli stimati e da seguire un personaggio legato alla politica, ultimi nella scala delle persone di riferimento per gli adolescenti. Un maestro oltre a dare strumenti culturali e modelli postivi e contare sulla collaborazione della famiglia non può fare.

Watson, negli studi sul comportamentismo affermò con una famosa frase: “datemi una dozzina di bambini normali, ben fatti, e un ambiente opportuno per allevarli e vi garantisco di prendere qualcuno a caso e di farlo diventare qualsiasi tipo di specialista, che io volessi selezionare: dottore, avvocato, artista, commerciante e perfino accattone e ladro, indipendentemente dalle sue attitudini, simpatie, tendenze, capacità, vocazioni.”

Frasi e storie di altri tempi che oggi non troverebbero alcuna collocazione, ma è pur vero che i bambini sono il nostro domani.

Maestro Ruberto, in classe i bambini le hanno mai chiesto cos’è la politica?

Userei frasi fantasiose per trasferire contenuti seri, per esempio potrei dire che la politica è la bacchetta magica che trasforma il mondo in ciò che sogniamo possibile, parlare di politica non è semplice nemmeno tra adulti immaginiamo tra bambini o ragazzi, ma un tentativo di far capire loto perché le cose esistono e sono come sono.

La politica è oggetto di notizie, tavoli al bar, nel cortile della casa dei nonni, insomma è ovvio che ne sentano parlare e comunque se ne fanno un’opinione.

“Il bambino lo sente, sa che qualcosa non funziona e dobbiamo spiegare loro che la politica è un argomento importante che accomuna tutti gli adulti e che un tempo era una vera e propria passione per intere generazioni. Se non troviamo il modo o non ne parliamo il bambino cresce pensando che la politica sia una cosa negativa.

Un concetto, dunque, non facile per gli adulti, quello della politica figuriamoci per i bambini, tuttavia imparare o avere la curiosità di avvicinarsi alla politica è importante a qualsiasi età. Sin da ragazzi sviluppare una propria opinione e difendere il proprio pensiero critico con coraggio, farsi ascoltare ed infine riuscire anche a migliorare le cose è un buon inizio. La politica è dare voce a chi non ce l’ha e deve riguardare i ragazzi ancor prima dell’età in cui si vota. Sono ancora piccoli i suoi allievi, ma un giorno saranno gli adulti di oggi e, se si avvicineranno alla politica, forse sarà anche merito suo.

La politica prende delle decisioni che hanno a che fare con il presente dei ragazzi e con il loro futuro.

Permetta un’ultima domanda: cosa le dà questo lavoro in termini di crescita personale?

Personalmente a me ha dato tanto. Ogni giorno è una scoperta, con gli alunni non ti annoi mai, hai una gran fortuna, qualcuno, la famiglia, i genitori, ti affidano quanto di più importante hanno nella vita e questo è per me ed immagino per tutti i miei colleghi un dono prezioso di cui avere il massimo della cura.

Significa saper far posto ai pensieri degli allievi, ai loro sentimenti, alle loro attività. 

Il maestro Verdi, inconsapevolmente avvantaggiato al tempo dall’assenza dei social e delle distrazioni diffuse dell’oggi, usava come strumento formativo la musica.

Se, dunque, Verdi è riuscito a trasferire la passione per la musica in menti non stimolate dalla società, come quelle attuali, possiamo solo immaginare quanto potranno fare i maestri di oggi, come il maestro Ruberto.

Antonella Tancredi

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