L’imbecillità va sempre combattuta, anche quando viaggia su due ruote

Mettersi al volante in una grande città come Roma, Napoli, Palermo o Milano significa imbattersi in realtà che, spesso e volentieri, lasciano senza parole per la loro assurdità. Autisti di mezzi pubblici e tassisti lo sanno bene.

Nelle prossime righe proveremo ad affrontare un atteggiamento che sembra essere entrato nella testa di tutti coloro che posseggono un mezzo a due ruote, moto o scooter che sia. Il traffico cittadino porta a livelli di esasperazione; si perdono decine di minuti preziosi e spesso si fa fatica a calcolare quanto prima si debba uscire di casa per arrivare puntuali all’appuntamento prefissato.

Le due ruote rappresentano, indubbiamente, un’agevolazione che può far risparmiare tempo prezioso, purché venga gestita con intelligenza. Purtroppo, ormai da svariato tempo, sembra che coloro che viaggiano su moto e motorini, vivano una condizione di incolumità che li porta a compiere azioni che vanno contro il buon senso, il codice della strada e la sicurezza.

É ormai regola che, in presenza di una colonna d’auto ferme o che procedono a passo d’uomo, gli scooteristi invadano la carreggiata opposta, indipendentemente dalla striscia continua (singola o doppia), superando le vetture in coda e procedendo completamente contromano con il rischio di un frontale che, come ovvio, li vedrebbe avere la peggio.

Fonte: Corriere della Sera

Eppure, in barba a tutto ciò, questa gente in possesso di una materia grigia insufficiente (almeno per muoversi su un mezzo motorizzato a due ruote), continua a viaggiare a folle velocità in una condizione di assoluto pericolo. E il vero problema è il dilagarsi di questo assurdo comportamento. Ormai, questa norma non scritta, ha più valore delle tante riportate sul Codice stradale.

Mettere sul piatto della bilancia la propria vita (ed anche quella altrui) nella speranza di “rosicchiare” minuti per giungere in tempo sul posto di lavoro o a qualsiasi altro appuntamento, denota un disagio mentale che non può essere ignorato.

Sarebbe doveroso che certi comportamenti venissero puniti con multe severissime e, perché no, anche col ritiro della patente per svariati mesi (la prima volta) e a vita (la seconda).

Gli incidenti stradali sono causati, nella maggior parte dei casi, dalla superficialità umana: l’alta velocità, l’uso del cellulare mentre si guida, la mancata manutenzione delle strade ed anche il totale menefreghismo del Codice e della Sicurezza.

Auguriamoci, dunque, che chi di dovere possa intervenire pesantemente perché l’imbecillità va sempre combattuta, anche quando viaggia su due ruote.

Stefano Boeris

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