Che il numero 1000 possa rappresentare un propellente per crescere sempre di più e per raggiungere obiettivi ancor più grandi e di soddisfazione

Correva l’anno 2002 quando misi piede, per la prima volta, nell’allora sede del Circolo “Brutium, Calabresi nel mondo”, sita in via IV Novembre, in cui si trovava la Redazione del Corriere di Roma. Ero un ragazzo che aveva sempre amato scrivere senza mai, però, prendere in considerazione l’idea di diventare giornalista.

Fu Nicola Ciccarella, amico e vicino della prima casa in campagna che avevano i miei genitori, a chiedermi se volessi scrivere per un giornale e fu lui, dopo il mio “sì” a presentarmi all’allora Vicedirettore Filippo Gesualdi.

Ricordo la meraviglia di quell’enorme appartamento: dipinti sui soffitti, quadri, busti che sono ancora scolpiti nella mia mente. Andai coi miei e, dopo una presentazione del buon Nicola, incominciammo a parlare con Filippo di quello che avrei potuto scrivere e di tutto l’iter da seguire per l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

La Redazione era composta da due ragazzi (Monica e Giuseppe, se ben ricordo i nomi), dalla storica e simpaticissima segretaria Floriana (che ci ha lasciato qualche tempo fa) e, al timone del giornale, il Fondatore Giuseppe Gesualdi. Ricordo un incontro “lampo” (l’unico, tra l’altro) avuto con il papà di Filippo: era un sabato e mi ero recato in via IV Novembre per ritirare le copie di un numero. Mentre attendevo l’ascensore si avvicinò un signore molto distinto e quando dissi a quale piano dovevo andare, comprese che mi sarei recato nella sede del giornale. Fu quella la molla che fece scattare la stretta di mano. Il Dottor Gesualdi, dopo avermi cortesemente munito delle copie, si trattenne mentre io ripresi la strada di casa, non prima di esserci salutati cordialmente.

Al centro della foto, l’Avv. Giuseppe Gesualdi assieme al Premio Nobel Rita Levi Montalcini – Fonte: Archivio storico Corriere di Roma

Il praticantato effettivo iniziò nel 2003 e, una volta presentata tutta la documentazione all’Ordine, al termine dei due anni canonici, divenni, nel febbraio del 2005, Giornalista Pubblicista.

È doveroso, a questo punto, ricordare un Collaboratore che tanto ha dato al Corriere di Roma e che, in quei due anni di iter, fu una sorta di “Angelo custode” per me: l’Avvocato Marcellino Di Gosta.

Questore della Polizia ad Isernia, Avvocato e Giornalista Pubblicista, mi telefonò un giorno per complimentarsi di un mio articolo. Da quel momento mi seguì durante i 24 mesi, raccomandandosi sempre con Filippo affinché il mio percorso non avesse “arresti”. Ho conosciuto la sua splendida famiglia con cui, ancora oggi, c’è una vera e salda Amicizia: la Signora Carla e sua figlia Maria Fiorenza.

Per ironia della sorte, l’Avv. Di Gosta ci lasciò proprio il giorno in cui divenni Giornalista Pubblicista ma sono sicuro che dall’alto, ha potuto godere di questo mio importante traguardo.

Con il tesserino in mano mi presentai alla Redazione per brindare e festeggiare assieme a tutta la Famiglia del Corriere.

Da allora non ho mai abbandonato questa realtà; pur avendo svolto attività lavorative differenti dal Giornalismo, ho sempre continuato questo percorso parallelo che oggi è diventato il mio principale lavoro. Quante cose sono successe da allora. I cambi di sede, un periodo difficile per il giornale dove, però, la forza di volontà non è mai venuta meno da parte dell’attuale Direttore Filippo e mia, il Covid ma anche la ripresa, l’arrivo di nuovi Amici/Collaboratori, l’ingresso nel mondo digitale con la creazione di un sito internet e di una pagina Facebook, le riunioni di Redazione sempre proficue e, cosa assolutamente inaspettata, ricoprire l’incarico di Capo Redattore, che mi inorgoglisce e mi fa sentire un positivo senso di responsabilità.

Riunione di Redazione – Fonte: Archivio personale

In questo 2024, proprio nel mese di gennaio, il Corriere di Roma tocca il numero 1000. Un traguardo che rappresenta tanto per questa testata. Sono molto felice di condividere con la Famiglia giornalistica un risultato come questo. La passione, l’impegno, i sacrifici, il lavoro di Squadra e la forza di volontà sono stati (e continuano ad essere) ingredienti determinanti per la riuscita di qualsiasi impresa. La nostra piccola ma valida realtà ne è un esempio.

Fonte: Agenda 2024 realizzata dalla Galleria d’Arte Purificato-Zero

Avanti tutta, dunque! E che questo numero 1000 possa rappresentare un propellente per crescere sempre di più e per raggiungere obiettivi ancor più grandi e di soddisfazione.

Il mio più sincero GRAZIE a tutta la Famiglia del Corriere di Roma e al Direttore Filippo Gesualdi, Amico e Comandante di questa nave dell’Informazione romana e non solo.

Stefano Boeris  

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