Vediamo la situazione rifiuti regione per regione secondo gli ultimi report

La polemica sulla gestione dei rifiuti è sempre stata una questione sensibile per i cittadini e le loro vane speranze, e per gli esponenti politici con le relative promesse quasi mai mantenute. Il rapporto di Cittadinanzattiva del 25 novembre 2022, infatti, delineava una differenza sostanziale, anche su questo versante, tra le aree del nostro Paese di un valore pari a circa 91 euro per la spesa del servizio di raccolta rifiuti.

Nonostante al Sud il servizio di raccolta sia stato oggetto di vari dibattiti politici evidenziandone diverse problematiche, si individua un costo maggiore rispetto al silenzioso Nord. Basti pensare che il Trentino-Alto Adige può vantare la tariffa più bassa mentre Catania si trova ad essere caratterizzata da una spesa di oltre 500 euro all’anno.

Fonte: La Nazione

Fermo restando che risulta essere di 300 euro la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2022 da una famiglia nel nostro Paese (invariata rispetto al 2019), la regione con la spesa più elevata resta la Campania con 419 euro, in leggera discesa dello 0,4% rispetto al 2021. Dall’analisi messa a punto grazie a questa rilevazione annuale dell’Osservatorio prendendo in considerazione: come anno riferimento il 2022, come standard una famiglia tipo composta da tre persone, ed una casa di proprietà di 100 metri quadrati, si può constatare che a fronte di una tariffa media nazionale invariata, a livello territoriale si delineano aumenti e diminuzioni:

INCREMENTO: Molise (più 4,3%), Calabria (più 3,4%), Umbria (più 2,8%), Liguria (più 2%), Lazio (più 1,9%), Marche (più 1,7%), Friuli Venezia Giulia (più 1,6%), Trentino Alto Adige (più 1,4%), Toscana (più 0,8%), Piemonte (più 0,7%).

DIMINUZIONE: Abruzzo (meno 2,8%), Veneto (meno 2,2%), Sardegna (meno 1,5%), Sicilia (meno 1,4%), Puglia (meno 0,8%) e Campania (meno 0,4%).

Né aumenti né diminuzioni: Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia e Valle d’Aosta. In merito alla produzione di rifiuti, i dati dell’ultimo rapporto Rifiuti urbani dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) risulta che gli italiani nel 2018 hanno prodotto circa 30,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e che la maggioranza di quest’ultimi possa essere fatta ricondurre al Nord (47,5%), seguito dal Sud (30,5%) e dal Centro (22%).

In attesa di fiduciosi miglioramenti, non ci resta che attendere i prossimi dati e report in merito, che andranno molto probabilmente a sottolineare quanto una forzata permanenza in casa dei cittadini due anni fa a causa del Covid19 abbiano potuto in qualche modo rendere maggiormente consapevoli del nostro non saper ancora “convivere” con un mondo pulito.

Qual è il costo equo per garantire un servizio perlomeno dignitoso? Quanto vale la possibilità di poter camminare lungo strade più pulite? Quanto è influente un’aria degna di essere respirata?

Alberto Fioretti

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