Tracciamo la storia di questa organizzazione criminale 

La mafia nigeriana è oggi una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso provenienti dall’estero, più diffuse nel nostro Paese. Pur essendo ancora considerato un fenomeno assai recente, la criminalità organizzata nigeriana opera da almeno trent’anni sul territorio italiano, soprattutto come referenza per il traffico di armi, prostituzione e droga provenienti da alcuni paesi dell’Africa.

Stabilitasi inizialmente nel nord Italia essa ha ampliato, con il tempo, i suoi ambiti criminali e insieme ad essi, gli spazi e i territori in cui questi ultimi si sono sviluppati, a partire dalla tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione, estorsioni, contraffazione di documenti e falsificazione monetaria.

La Black Mafia, come dal titolo del primo documentario Rai sulla mafia nigeriana in Italia, in realtà nasce come degenerazione in associazioni criminali dei “cults”, le confraternite delle università nigeriane fondate intorno alla metà del ventesimo secolo conseguentemente alle crisi politiche che colpirono il Paese, con lo scopo di combattere il razzismo.

Si tratta di un fenomeno che ha solide basi in Nigeria, da dove poi si è espansa ramificandosi in diversi continenti e nazioni e diventando con il tempo, una vera e propria minaccia globale.

Una minaccia che ha preso piede anche in Italia, infatti, attraverso l’insediamento di numerosi cittadini nigeriani. Parte di essi, quelli appartenenti a questa logica sin dal loro arrivo o reclutati poi, si sono radicati nelle nostre città seguendo logiche organizzative di tipo gerarchico e territoriale, essendo la mafia nigeriana, appunto, un’organizzazione criminale caratterizzata da una forte struttura piramidale.

Tale criminalità organizzata sin dalle sue origini trae forza e potere da una ritualità esoterica tipica delle organizzazioni di stampo mafioso.

Fonte: Stylo24

La violenza, i riti tribali e il misticismo che la caratterizzano rimandano ad un sistema di gestione del potere criminale, di fatto, molto simile a quella delle nostre mafie. Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta si avvalgono di simboli e riti introducendo nei nuovi adepti meccanismi psicologici di vassallaggio e soggezione essenziali per la coesione di tutti i nuclei operativi, così come è essenziale per la mafia nigeriana la componente ritualistico-religiosa manifestata con i riti di affiliazione e punizione di matrice ju-ju (voodoo) per lo stesso motivo.

I nuovi adepti, invero, sono spesso obbligati ad aderire superando violenti riti di affiliazione come soggiacere a brutali pestaggi, frustate, bere del sangue e altre sgradevoli coartazioni.

Nonostante in moltissime città italiane la mafia nigeriana operi in completa autonomia e anzi, talvolta scontrandosi con le mafie autoctone, le connessioni con queste ultime sono molteplici, a partire dal fenomeno allarmante della tratta di donne nigeriane.

Alberto Fioretti

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