La pazienza è una virtù preziosa: chi sa aspettare ha maggiori probabilità di raggiungere gli obiettivi e di fornirgli solidità per durare nel tempo

È davvero difficile comprendere come il non-fare possa essere l’espressione della forza personale in una società in cui le persone potenti vivono ad un ritmo di vita frenetico, indaffarato, come gli uomini d’affari delle serie americane che si vedono in TV. Con il passare del tempo si comprende che la pazienza è necessaria ad ogni processo che vogliamo vedere durare nel tempo: la nostra crescita e la maturità sono delle soste che sarebbe dannoso saltare.

Se ci affidassimo alla frettolosità, avremmo come compagna di viaggio la superficialità giungendo a conclusioni errate. Se vista in questa ottica, chi sa essere paziente, dimostra di agire con saggezza alla fine raggiunge la sua meta, tuttavia, non agire, e rimanere vigili a ciò che ci circonda, accumulare la conoscenza e distribuirla con sapienza dentro di noi sono tutte manifestazioni di pazienza. Balzac affermava che “la pazienza è ciò che nell’uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni”: ecco una virtù valida e feconda, in grado di canalizzare il tempo in un’azione precisa, riflettuta.

L’arte di saper attendere è spesso confusa con la rassegnazione quando in realtà si tratta di un processo solo in apparenza passivo. La pazienza non è una non-azione ma è un’azione consapevole che rimane, allo stesso tempo, centrata su un obiettivo preciso.

Ma cosa significa essere paziente? Osservare, ascoltare, analizzare i movimenti del tempo e degli eventi aspettando che il momento giusto arrivi per poter fare il passo decisivo al cambiamento e portare a termine l’obiettivo. La fretta farebbe germogliare i fiori appena seminati senza dare loro il tempo di mettere radici. La fretta, non attendendo i tempi di maturazione di ogni processo che si rispetti, porta spesso alla rovina.

“La gatta frettolosa fece i gattini ciechi”.

Fonte: Crescita-Personale.it

La pazienza si sviluppa nel processo di comprensione, di ascolto, di un’azione passiva solo esteriormente ed attiva dentro di noi ed è questa azione nascosta che differenzia la pazienza dal disinteresse o dalla pigrizia: la pazienza ci permette di valutare i pro e i contro senza intervenire, di capire quando i tempi sono maturi e quanto un’azione affrettata potrebbe causarci un danno, perché c’è un tempo per tutto, ed è questa materia sfuggevole ma indispensabile ad ogni processo che vuole concretizzarsi che la pazienza lavora, intaglia, modella con cura. 

Il tempo è una dimensione che ci sfugge, senza controllo alcuno, possiamo forse farcelo amico. Ciò che la pazienza ci svela è che se non possiamo controllare il tempo, possiamo sfruttare il suo potere a nostro vantaggio e indirizzare il suo flusso come fece Ercole in una delle sue dodici fatiche quando, non potendo ripulire da solo in un giorno le stalle del re Augia che non erano state pulite da più di 30 anni e nelle quali c’erano ben tremila buoi, pensò intelligentemente di deviare le acque del fiume Alfeo che ripulì quelle stalle seppellite sotto il letame.

Il fiume potrebbe essere il simbolo del tempo che scorre quando un compito ci sembra impossibile da portare a termine, possiamo sfruttare il tempo a nostro favore, mostrando pazienza e senza affannarci inutilmente; ecco che smettiamo di essere schiavi del tempo ma decidendo di fluire con esso.

I tre principi fondamentali della pazienza:

1. La consapevolezza del tempo, riconoscerne il valore. Il tempo scorre inesorabilmente.

2. L’ascolto attivo, l’osservazione realistica ossia uno sguardo più ampio sulla situazione e a prendere in considerazione degli aspetti che uno studio frettoloso non avrebbe permesso di trattare.

3. L’apprendimento di informazioni, la comprensione profonda. La presa di coscienza del presente aiuta a comprendere i motti del tempo, a studiarne il flusso e a differenziare i tempi di maturazione.

In definitiva, possiamo dire che la pazienza è una virtù preziosa, chi sa aspettare e valutare accuratamente la situazione in maniera obiettiva, senza lasciarsi andare alla fretta, ha maggiori probabilità di raggiungere gli obiettivi e di fornirgli solidità necessaria per durare nel tempo.

Antonella Tancredi

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