Una guerra persa, ma qualcuno l’ha già vinta

I media si sono quasi disinteressati, l’opinione pubblica assopita, gli ucraini scettici, i russi non lo sapremo mai. Una cosa è certa: qualcuno inizia a sfilarsi ed il sostegno a Kiev sembra sempre meno consistente, almeno nelle intenzioni. Pesano i miliardi dei bilanci pubblici convertiti in munizioni, armamenti e appoggio militare a Volodymyr Zelensky.

Una guerra che vincere militarmente è impossibile, ed era risaputo, proprio per questo utile. Utile, anzi utili, come quelli delle principali industrie belliche, come Northrop Grumman, Lockheed Martin, Raythean, Bae System e la nostra Leonardo. Industrie che con investimenti pubblici del capitolo di bilancio della “difesa” hanno fatto registrare il +30% in meno di due anni. Un risultato che Black Rock, fondo di investimento dal patrimonio gestito di oltre ottomila miliardi, vede con grande favore, poiché delle stesse imprese detiene azioni e ne sostiene i piani industriali.

Quello delle industrie belliche non è certo l’unico settore dove Black Rock agisce, grazie ad un portafoglio azioni che passa dal bancario all’assicurativo, dal farmaceutico al digitale.

Fonte: Valori.it

È evidente che per le industrie belliche il primo guadagno sia la guerra e che non sia tempo di diplomazia, e se fosse per gli azionisti quel tempo non verrebbe mai. Continua così un conflitto la cui resistenza, senza diplomazia e senza exit strategy resta un combattimento ad oltranza, che è costata migliaia di morti tra civili e militari e danni per oltre 700 miliardi di euro. E per Black Rock, quest’ultimo dato non pare essere un male.

Se da un lato le imprese belliche fagocitano percentuali sempre più consistenti di spesa pubblica degli stati NATO, dall’altro ci sono altre imprese pronte a mettere mano alla ricostruzione dell’Ucraina, sulla privatizzazione di asset strategici e sulla gestione dei mercati principali.

Così Black Rock e JP Morgan stanno realizzando l’Ukraine Development Fund che gestirà, tramite aziende ad esse collegate, la ricostruzione dell’Ucraina. Ed intanto Larry Fink, fondatore e delegato della Black Rock, completa il giro delle cancellerie europee per lisciare il pelo, garantirsi ulteriori sforzi bellici in cambio di quote di ricostruzione da assegnare alle imprese di ogni Paese alleato. Ma con calma, più macerie ci saranno, più ci sarà da ricostruire.

Comunque vada, questa guerra, ha già un suo vincitore.

Alberto Siculella

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