L’educazione Finanziaria ed Economica è un tema particolarmente caldo in Italia, storicamente indietro rispetto agli altri Paesi OCSE

La proposta di legge di inserire l’Educazione Finanziaria all’interno dei programmi scolastici ha superato il vaglio del Consiglio dei ministri, è stata presentata in Senato ed è in attesa di ricevere anche l’approvazione del Parlamento.

L’iniziativa è stata avanzata da Pasquale Battaglia, CEO e co-founder di VIK School, startup ed-tech accelerata da CDP Venture Capital SGR con sede a Roma e impegnata nella promozione di progetti didattici innovativi abbinati ai programmi ministeriali. A supportare il progetto la piattaforma che opera sui mercati finanziari Investing.com, che fornisce dati in tempo reale, quotazioni, grafici, strumenti finanziari, ultime notizie e analisi.

L’educazione Finanziaria ed Economica è un tema particolarmente caldo in Italia, storicamente indietro rispetto agli altri Paesi OCSE (nel 2020, l’Italia era al venticinquesimo posto su 26). Nonostante vada sottolineato che l’interesse verso la materia è cresciuto molto nei cittadini, passando dal 76% all’82% tra 2021 e 2022. Sono i giovani tra i 18 e i 34 anni a rappresentare la quota più attiva, anche grazie all’impegno in questa direzione di scuole e istituzioni, ma il tasso di attenzione rimane direttamente proporzionale al livello di istruzione e agli obiettivi di investimento.

Fonte: Snap Italy

Si dimostra vicino a questi argomenti, infine, il 53% degli studenti delle scuole medie, un dato che ammette fiducia e conferma il cambio di passo proprio perché riguarda quella fetta di popolazione che guiderà l’economia di domani.

La proposta di VIK School e Investing.com prevede tre punti: introduzione dell’Educazione Finanziaria nelle 33 ore di Educazione Civica per l’anno scolastico 2023/2024, individuazione e formazione docenti con premialità legate alla misurazione dei progressi degli studenti e 66 ore all’anno (2 a settimana) di Educazione Finanziaria in tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dall’anno scolastico 2024/25.

“Portare questo progetto in Senato significa che, finalmente, anche l’Italia comincia a riconoscere il valore sociale ed economico dell’educazione finanziaria, che troppo spesso i più giovani ignorano ma che invece è indispensabile per poter gestire al meglio il proprio denaro, in autonomia”, commenta Pasquale Battaglia, CEO e founder di VIK School.

“Grazie al supporto di realtà del settore come Investing.com stiamo facendo la differenza, ma abbiamo bisogno che sempre più aziende e istituzioni decidano di sposare questa causa, unendosi a noi nella lotta all’analfabetismo finanziario e nella sensibilizzazione di studenti, famiglie e docenti sulla rilevanza di questi temi, al pari della letteratura italiana e della geografia”.

La community di VIK School vanta più di 450 scuole e 280.000 nuclei familiari. Tra i partner del progetto e della startup, oltre a Investing.com, ci sono realtà del calibro di H-FARM, Giffoni Innovation Hub e Google for Startups.

Francesco Casarella, responsabile per l’Italia di Investing.com aggiunge: “Un Paese dove i cittadini sono in grado di gestire meglio le proprie finanze è un Paese migliore. L’Educazione Finanziaria dovrebbe essere intesa come un vero e proprio miglioramento culturale, partendo dalle scuole, così che la gestione corretta delle proprie finanze diventi uno stile di vita”, conclude.

Jacopo Gasparetti

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