Roma è una città da sempre insofferente a lavori di questo calibro non avendo una rete metropolitana così vasta da consentire ai cittadini di muoversi coi mezzi pubblici

Potremmo identificarlo come il regalo di rientro che il Primo cittadino ha destinato ad ogni romano quello che da ora e fino all’8 dicembre 2024, apparirà come un vero e proprio incubo. Parliamo dello stravolgimento della viabilità nel quadrante Prati – San Pietro.

Epicentro della questione, Piazza Pia, dove è stato aperto un cantiere che ha portato a modificare il traffico in una zona centrale già caotica in condizioni “normali”. E lo stesso Gualtieri ha spiegato come sarà la nuova viabilità quando, assieme agli assessori ai Lavori pubblici, alla Mobilità e al Presidente del I Municipio, ha effettuato un sopralluogo.

Fonte: Agenzia Dire

Di fatto, le strade che fungono da collegamento tra piazza Adriana e viale delle Milizie sono diventate, dalla prima decade di agosto, a senso unico; a partire dalla seconda decade, il traffico che si riversava su Piazza Pia per poi incanalarsi nel “sottopassino”, è stato deviato su via Traspontina e via di Porta Castello che vengono percorse in senso contrario rispetto a prima per poi ricongiungersi in quella direttrice che da Corso Vittorio giunge al quartiere Prati.

Fonte: Roma Capitale

Altra novità: su ponte Vittorio Emanuele è stato creato il doppio senso di marcia ma…all’inglese (come su ponte Palatino in zona Isola Tiberina o su ponte Pietro Nenni, meglio noto come ponte della Metro).

Com’era lecito attendersi, anche le linee pubbliche hanno subìto delle modifiche: 40, 62, 23, 280, 982 e quelle notturne n3D e n3S non passano più da piazza Pia, proprio in ragione della nuova viabilità. Nello specifico, sulla linea 40 è stato soppresso anche il capolinea di Borgo Sant’Angelo ed i bus non dovranno superare i 12 mt. di lunghezza.

Questa “geniale” trovata partorita dal Campidoglio costerà ai contribuenti ben 70 milioni di euro!

Fonte: Agi

Ugualmente per quanto riguarda le soste vi sono state delle modifiche. È stato introdotto il divieto di fermata su Lungotevere in Sassia e spostate quelle per i disabili, nella rientranza sita all’inizio di Lungotevere.

Un bel programmino, insomma, che il “buon” Sindaco ha voluto imporre ai romani a ridosso della ripresa delle attività lavorative e scolastiche.

Roma è una città da sempre insofferente a lavori di questo calibro proprio a causa della mancanza di vere alternative volte a creare il minor disagio possibile. Purtroppo, non abbiamo una rete metropolitana così vasta da consentire ai cittadini di lasciare sotto casa la propria auto e muoversi coi mezzi pubblici.

Così, tra un’estate che volge al termine ed un autunno alle porte che, inevitabilmente, porterà giornate di pioggia, vengono i brividi al solo pensiero di cosa potrà essere quel quadrante nelle ore di punta. Ma il problema non sarà circoscritto solo alla zona menzionata: è cosa nota che in questa città le ripercussioni si estendono per svariati km toccando aree apparentemente disinteressate da modifiche alla viabilità ma che, di fatto, scontano anch’esse la pena.

Già in questo periodo le zone di via Aurelia Antica, Porta Cavalleggeri e Gregorio VII risentono di tali cambiamenti.

In conclusione, vorrei citare la simpatica (e quanto mai attuale) canzone di Alberto Sordi dal titolo “E va, e va” e, in modo particolare, un passaggio che diceva: “…er primo cittadino è amico mio, tu dije che te c’ho mannato io”. Chissà se ogni riferimento sia da intendersi puramente voluto o meno.

Stefano Boeris

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