Stiamo attenti a non confondere quello che è un puro gesto di egoismo con l’atto di Amore

Non è il primo caso e purtroppo non sarà nemmeno l’ultimo. Il nome di Flavia A., sessantatreenne, è apparso sulle pagine delle varie Testate nazionali per essere diventata madre di un bambino, grazie alla pratica della fecondazione assistita.

La donna, pur avendo subìto tentativi di dissuasione da parte del suo ginecologo, non ha voluto sentir ragioni e ha deciso di recarsi in quello che oggi è un triste scenario di guerra, ovvero Kiev, per soddisfare il proprio sogno di diventare madre. E lo ha fatto per ben due volte!

Giunta nella Capitale ucraina, in preda ai bombardamenti russi, Flavia A. si è recata presso il centro Biotex, divenuto famoso in tutto il mondo per aver “confezionato” dall’inizio del 2022, cioè dallo scoppio della guerra, decine di bambini nati attraverso il vergognoso rito dell’utero in affitto in un Hotel, in attesa dell’arrivo di famiglie straniere che li avevano “commissionati”.

La mamma-nonna, bibliotecaria per anni a Viareggio, ha così potuto coronare il suo sogno al secondo tentativo (il primo era fallito) grazie, evidentemente, ad una carta di credito che in Ucraina (e non solo lì) appare più importante del buon senso e della morale. Va detto che la donna non ha un marito né un compagno; non ha parenti stretti ma solo il ginecologo, Dr. Andrea Marsili, che l’ha accompagnata in questo percorso.

Fonte: La Nazione

Con un taglio cesareo alla 31^ settimana di gestazione, è nato il piccolo di 2 kg, figlio biologico di un bagnino e una maestra di nuoto.

Una storia che lascia molti interrogativi. Sì, perché, se diventare genitori è il momento più bello ed importante nella vita di un essere umano, è altresì corretto sottolineare come certe forzature che tentano di fermare il tempo attraverso pratiche molto discutibili, rappresentino più un gesto di egoismo che di amore. Diventare madri in un’età in cui la Natura ha previsto il ruolo di Nonna/o significa andare incontro a delle responsabilità che, difficilmente, si potranno assumere a pieno.

È vero: la vita media si è allungata e sicuramente un sessantenne/settantenne di oggi non è come un coetaneo di trenta o quarant’anni fa. Ma, per quanto l’esistenza terrena possa essersi estesa e migliorata, la fascia che va dai sessant’anni in poi porta con sé, ancora oggi, dei limiti che non possono essere ignorati, specialmente se si parla di genitorialità.

Si può ricoprire in maniera brillante il ruolo di nonni ma non di genitori di bambini o adolescenti poiché questi, come è nell’ordine naturale delle cose, avranno delle esigenze da assolvere che dovranno essere gestite da genitori forti mentalmente e fisicamente.

Per dirla in parole più concrete, questo bambino sarà un povero disgraziato con una madre incapace di assolvere a pieno i compiti che il suo ruolo le impone. Quando l’adolescenza si farà sentire a pieno, dall’altra parte ci sarà una donna ormai prossima agli ottant’anni che, per quanto ben portati (e non è scontato) dovrà fare i conti con un fisico tendente sempre più all’indebolimento e con un figlio in piena fase di sviluppo con tutto ciò che questo comporta.

Fonte: Corriere Fiorentino – Corriere della Sera

Stiamo attenti, dunque, a non confondere quello che è un puro gesto di egoismo con l’atto di Amore che è ben altra cosa. E questo vale anche per gli uomini, nonostante il genere maschile possa contare su un’età procreativa molto più lunga.

Flavia A. ha acquisito il record di donna italiana più anziana ad aver partorito: un traguardo che, a modesto avviso di chi scrive, dovrebbe essere tinto dal rosso della vergogna.

Stefano Boeris

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