La guerra di Putin dicono gli esperti che durerà tanto. Il brutto è che ci stiamo abituando anche alla guerra come ci siamo abituati alla pandemia che, nonostante l’estate, sta pericolosamente rialzando la testa

La guerra di Putin dicono gli esperti che durerà tanto. Non si vedono le premesse per un tentativo di pace, ancora non ci sono le condizioni minime per incaricare qualche personaggio adeguato ad intavolare un ragionamento di pace. Il brutto è che ci stiamo abituando anche alla guerra, così come ci siamo abituati alla pandemia, che, nonostante l’estate, sta pericolosamente rialzando la testa.
In televisione i guitti della geopolitica stanno dando il peggio di sé. Come accade per i no vax. Con la differenza che i problemi di politica internazionale finiscono sui tavoli di tutto il mondo e, il nostro Paese, appare il più filo Putin di tutti i Paesi industrializzati.
Il Circo Barnum messo in piedi dalle reti televisive sta dando sfoggio di superficialità e cialtroneria, arrivando a mettere in discussione alleanze con Stati Uniti ed Europa, mettendo in questo modo a repentaglio la nostra credibilità. E questo nonostante Draghi, costretto a navigare con piccoli uomini, incapaci di vedere oltre il loro naso.
Il Mondo è una polveriera. Gli egoismi e gli interessi di parte stanno mettendo a dura prova i governi di tutto il mondo. Il sovranismo sta rimettendo la testa fuori dalla sabbia ed in queste ore la Francia, dopo aver confermato Macron alla sua guida, nelle elezioni politiche non gli ha dato la maggioranza parlamentare per poter governare, facendo affermare il populismo di destra è quello di sinistra. Una vera tragedia.
Ed in questi giorni l’Europa è chiamata a dare risposte efficaci al balzo dell’inflazione, all’aumento dei prezzi dell’energie, alla crisi economica mai così acuta. E questo con la guerra di Putin che destabilizza le economie mondiali, oltre che a provocare migliaia di morti. In questo quadro, che vedrà coinvolta probabilmente anche l’Italia a maggio, trovare soluzioni è sempre più difficile.

Fonte: Fiscal Focus

La pressione dei cittadini potrebbe diventare insopportabile perché, diciamolo, si sta vivendo molto male e temo che possa succedere l’imponderabile. Parlare di questi tempi di rigore economico, di tetti da rispettare, è da irresponsabili.
Dimenticavo la modesta prova che sta dando di sé Biden, il Presidente degli Stati Uniti. Dopo essere scappato dall’Afghanistan facendola ripiombare nell’oscurantismo più totale, restituendola ai talebani e, di fatto, rinfocolando il terrorismo islamico, adesso sta gestendo in modo inadeguato la guerra di Putin. Insomma, nel mondo, che presto sarà anche afflitto da paurose carestie dovute alla siccità e al cambio di clima, manca un punto di equilibrio, manca un punto di riferimento che faccia da equilibratore delle situazioni. Siamo spettatori del rafforzamento di Cina e India che, grazie alla guerra di Putin, stanno assumendo un ruolo sempre più importante. Biden, lo danno perdente alle elezioni di mezzo e all’orizzonte c’è sempre il fantasma di Trump. Un suo ritorno sarebbe la fine, sarebbe il trionfo del populismo sovranista.
E veniamo alle nostre miserie italiane. La tornata amministrativa ha dato alcuni chiarissimi responsi. Il declino inesorabile dei 5S, ormai forza inconsistente sia numericamente che politicamente. E poi la clamorosa sconfitta di Salvini, ormai incapace di seguire per tre giorni di seguito una linea politica. La vincitrice della tornata amministrativa è senza ombra di dubbio, Giorgia Meloni, che sta sfruttando al meglio la rendita di stare all’opposizione in un momento dove governare è assai difficile.
Il PD sembra ostinato a tenere stretta l’alleanza con l’ormai quasi cadavere del M5S, anche se si fa strada la necessità di prendere in considerazione un dialogo più serio e costruttivo con le forze di centro e riformiste. Italia Viva, Calenda Tosi ecc.
Nei 5S, in queste ore è in atto una durissima battaglia tra Conte e Di Maio. A Conte viene rimproverato un pacifismo strumentale per mettere in difficoltà Draghi. A Di Maio, si rimprovera invece di gettare discredito su quel che resta del movimento. Sono le tragedie che accadono quando le cose vanno male e il peso politico è ridotto quasi allo zero.
Per la politica italiana saranno mesi difficili. La crisi economica sta colpendo duramente le famiglie e le imprese e la politica sembra non essere consapevole di questa situazione e continua a fare misera propaganda, invece che assumersi, avendo la fortuna di avere Draghi come premier, le responsabilità per una politica efficace che consenta ai cittadini di contrastare le difficoltà del momento. Ancora una volta i nostri politici dimostrano la loro inadeguatezza e, questa volta, anche chi vi scrive, teme che la situazione possa degenerare. Come si dice in questi casi, speriamo nella buona stella.

Franges

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