Aver trascorso molto più tempo a casa ci ha costretto a buttare cose di un passato che ci sembrava lontanissimo facendo spazio ad altro
Dopo questi ultimi anni complicati si pensa di essere sempre più attratti da ciò che è nuovo. Aver trascorso molto più tempo a casa ci ha costretto ad “occuparlo” e quindi a riordinare vestiti ed oggetti, accorgerci del superfluo e dell’inutile, a buttare (non più solo spostare) cose di un passato che ormai ci sembrava lontanissimo. In pratica abbiamo fatto finalmente spazio per altro.
A questo punto saremmo stati pronti per una corsa frenetica ad accaparrarci qualcosa di nuovo, magari da sempre desiderato… ma non è stato così!
Qualcosa dentro di noi è cambiato. Il desiderio primitivo di colmare un vuoto con un oggetto o qualsiasi altra cosa materiale ed effimera non funziona più, non è abbastanza e comunque non sufficiente per tranquillizzarci, per placare questa “nuova ansia” che abbiamo scoperto tutti di recente sopravvivendo all’impensabile.
E allora quale è la soluzione? Cosa dobbiamo cercare e dove? Il viaggio che ognuno di noi ha dovuto compiere interiormente per poter essere pronti in questo periodo a ricominciare non ci ha portato solo ad immaginare un futuro più o meno diverso e migliore ma ci ha fatto cercare punti di riferimento nel passato. Io ho cercato un nuovo confronto di idee e di progetti con persone collaudate, amici un po’ abbandonati che ho cercato di recuperare, non è stato semplice ma quando ci si conosce bene anche nei difetti e nelle debolezze è più facile aiutarsi, collaborare a migliorarsi insieme.
Un’ abitudine condivisa ha il sapore di qualcosa di concreto, di già fatto ma che ora si può fare meglio con una maturità ed una pazienza diversi. Ho ritrovato un amico con cui tanto tempo fa aiutavamo un’associazione di volontariato. Si è commosso quando gli ho chiesto di ricominciare a dare un po’ del nostro tempo per sconfiggere la solitudine di un anziano. Ma il massimo è parlare con una persona “nuova” che ti entusiasma subito.
Probabilmente è tutto scritto e deciso da chissà quale magica regia ma quando lo vivi di persona ti senti un predestinato, una persona fortunata. Mi è successo recentemente in una telefonata di lavoro in cui dalle montagne si è passati al Salento per poi tornare alla serietà di un impegno professionale con la consapevolezza di entrambi di sentirsi già amici.
Raimondo Astarita