Quello Meloni è un governo che eredita una situazione difficile ma anche un risultato molto importante ottenuto da Mario Draghi

Il Governo di Giorgia Meloni ha giurato, è stata fatta la cerimonia del passaggio della campanella, con un Mario Draghi particolarmente affettuoso con la nuova Premier, si è svolta la prima riunione del Consiglio dei ministri che ha nominato i due Vicepresidenti ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Tutto con una certa rapidità, dettata anche dalle gravi emergenze che il governo dovrà risolvere.
In questo mese trascorso dopo le elezioni tutti gli osservatori hanno preso atto dell’ineccepibile comportamento della Meloni, sobria, ferma e determinata nelle trattative, consapevole che si stava giocando una carta fondamentale per la sua carriera politica. Ha sorpreso un po’ tutti per come ha messo all’angolo, prima Salvini, negandogli il Ministero dell’Interno e dopo Berlusconi, sbarrando la strada alla Ronzulli e alla Casellari alla Giustizia.

Fonte: La Repubblica

Diciamolo, è proprio il Governo della Meloni e la foto scattata dopo le consultazioni con Salvini e Berlusconi increduli per il successo della Meloni, la dice lunga su come sono andate le cose.
È sicuramente un governo di destra, d’altronde come poteva essere altrimenti visto il risultato elettorale, con inserimenti di buon livello nei ministeri chiave che lasciano ben sperare per il futuro. Tajani agli Esteri, Giorgetti all’Economia, Nordio alla Giustizia, Crosetto alla Difesa, Urso allo Sviluppo Economico. Tutti politici che hanno le carte in regola per ben figurare.

Fonte: Il Riformista

È un governo che eredita una situazione difficile ma anche un risultato molto importante ottenuto da Mario Draghi che nell’ultima trattativa in Europa, è riuscito ad imporre grazie alla sua autorevolezza e determinazione, una serie di provvedimenti che potrebbero calmierare i prezzi dell’energia.
Dicevamo della Meloni. Un buon governo e i suoi alleati più molesti, Berlusconi e Salvini, sconfitti su tutta la linea. Specialmente in politica estera, dove le deliranti dichiarazioni di Berlusconi, inneggianti a Putin, potevano mettere in difficoltà la nascita del governo. La fermezza della Meloni ha mostrato la decadenza quasi penosa di Berlusconi, il politico che 30 anni fa ha dato vita al Centrodestra.
È chiaro che il Governo Meloni avrà un’impronta atlantica confermando senza indugi l’alleanza atlantica regolata dalla NATO. Avrà un rapporto chiaro, anche se dialettico, con l’Europa, consapevole dell’importanza di avere un rapporto solido con i leader europei.

E ha sorpreso un po’ tutti, che magari si aspettavano un atteggiamento scettico e attendista dei leader europei, come invece si sono dichiarati pronti a collaborare con la Meloni. Addirittura, anche se si è trattato di un incontro informale, il Presidente Macron ha già incontrato, il primo giorno del suo governo, Giorgia Meloni, ulteriore segnale della fiducia nei suoi confronti.

Fonte: Governo.it

Insomma, anche se il periodo è di quelli che fanno tremare i polsi, c’è un’attenzione è una apertura di credito nei confronti del nuovo governo che, proprio grazie a questa apertura di credito, deve sentire tutta la responsabilità del momento, operando con coesione e compattezza, negli interessi del Paese. Sarebbero intollerabili giochetti di chi vorrebbe prendersi qualche vendetta nei confronti della Meloni, gli Italiani penso che sarebbero spietati nei confronti di chi vorrebbe impedire le azioni di governo.
Fatto il governo e salutato e ringraziato Mario Draghi, per come ha svolto il suo mandato in questi 20 mesi, facendo risalire la credibilità e l’affidabilità dell’Italia, vediamo lo stato delle opposizioni, divise e incapaci di trovare una linea comune.

Il PD, in cerca d’autore incapace di scegliere tra l’essere riformista e l’essere populista antagonista, rimanendo in un limbo che ne registra l’inconcludenza.

I 5S, che nonostante la sconfitta elettorale perdendo 6 milioni di voti, hanno frenato l’emorragia con una politica populista tornando ai tempi del vaffa, e che sono in aperta competizione con il PD, riuscendo ad erodere fette di consenso.

Infine, il Terzo Polo di Renzi e Calenda. Hanno bisogno di tempo per organizzare il loro centro liberare e riformista e attendono la frana di Forza Italia e della fuga dal PD della componente riformista per diventare anche numericamente una forza politica più forte. Intanto vanno tutti divisi con atteggiamenti, comunque diversi nei confronti del governo. PD e grillini, intransigenti mentre il Terzo Polo ha annunciato una dura opposizione, ma senza pregiudizi.
Varato il governo, attendiamo con grande fiducia gli atti del governo, non siamo in condizioni di fare i gufi e scommettere sul fallimento del governo Meloni. Per l’Italia sarebbe una catastrofe.

FRANGES

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