Le tante zone oscure, che avvolgono molte vicende italiane, non hanno trovato e forse mai troveranno risposte certe

Il recente arresto, di Matteo Messina Denaro, super latitante , tra i dieci piu’ ricercati e pericolosi al mondo, apre nuovamente interrogativi e contraddizioni, sui tanti , direi troppi, misteri e vicende oscure, accadute in Italia, nell’ultimo cinquantennio.
Soltanto immaginare una latitanza , durata trent’anni del potente boss mafioso siciliano, appare cosa a dire poco incredibile, considerando le energie impiegate per le ricerche.

Fonte: Alqamah

Ed abitava da almeno sei mesi, a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, paesino ad otto chilometri da Castelvetro dove era nato nel 1962.

Fonte: La Notizia Giornale

Tutti i suoi movimenti, cosa abbia fatto, in questi lunghi trent’anni, la grande rete dei suoi fiancheggiatori, e protettori, ora è al vaglio degli inquirenti, che ora avranno il non facile compito, di fare luce, sui tanti punti oscuri di questa latitanza.
Il sospetto, o forse solo un legittimo dubbio, e’ che il boss, ormai decaduto e indebolito all’interno dell’ organizzazione mafiosa, forse anche malato, si sia per certi versi, consegnato alla giustizia, provato da una lunga e dura latitanza.
Forse non sarà così , ma molti interrogativi e zone oscure rimangono.
Le tante zone oscure, che avvolgono molte vicende italiane, che non hanno trovato e forse mai troveranno risposte certe.
Dalla bomba , alla Banca Nazionale dell’ Agricoltura, a piazza Fontana, nel centro di Milano, la madre di tutte le stragi, che nel 1969, in qualche modo diede inizio ai terribili anni di piombo, e alla strategia della tensione, che insanguinarono l’ Italia, al rapimento in via Mario Fani,  e alla successiva uccisione, dell’ On Aldo Moro, alla strage di piazza della Loggia a Brescia,  della stazione di Bologna, dell’ agosto 1980, all’ aeromobile Itavia, precipitato in volo, in circostanze mai chiarite.
Vicende che hanno avuto indagini e iter processuali lunghissimi e soprattutto molto contraddittori, che ancora oggi, hanno lasciato dubbi e perplessità sulle conclusioni e sulle condanne.
Anarchici , eversione nera e rossa, Licio Gelli e la loggia massonica P2, servizi segreti “deviati”, tante piste e tante ipotesi, che con tra lungaggini processuali , depistaggi , e omertà, hanno annebbiato gli scenari criminali.
E come anche non ricordare, la scomparsa di Emanuela Orlandi, giovanissima cittadina vaticana, scomparsa e mai ritrovata nel giugno del 1983.
Anche in questa occasione, indagini confuse, con decine di piste seguite ed ipotesi , alcune molto fantasiose, che ancora a distanza di 40 anni di tanto in tanto riemergono.
Punti in comune, di tutte queste vicende, la sensazione diffusa, che ci sia sempre qualcosa di misterioso, che rimane nell’ ombra , che viene taciuto, che non viene mai  fatto emergere.
E forse anche a questo sono legati gli attentati, nei quali hanno perso  la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Emanuele Borsellino , giudici impegnati nella lotta alla mafia e al sistema compiacente.
Ecco non vorrei, che questo recente arresto “eccellente” del boss mafioso, Matteo Messina Denaro, si inserisse in una effimera vetrina, dove mostrare agli Italiani uno straordinario risultato, che in fondo straordinario non è.
E come sempre accade , solo il tempo ci darà una giusta risposta

Filippo Gesualdi

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