Un’esposizione che va oltre il concetto dell’Estetica; è la rappresentazione di quella filosofia del mondo greco e romano con interrogativi sul destino dell’Uomo
Si è svolta presso il suggestivo Auditorium dell’Ara Pacis a Roma, lo scorso 12 aprile, la presentazione della mostra di Igor Mitoraj dal titolo “Lo Sgurardo – Humanitas – Physis” visitabile dal 26 marzo 2024 fino al 31 ottobre 2025 in uno dei luoghi più incantevoli della Sicilia, ovvero il Parco Archeologico di Neapolis a Siracusa.
Fonte: MITORAJ
L’area, che è patrimonio UNESCO, ospiterà 25 opere monumentali su 27 che cittadini e turisti potranno ammirare in tutto il loro splendore. Per le altre due, ossia il “Teseo Screpolato” e la scultura alata “Ikaria” bisognerà recarsi rispettivamente a 1.700 mt sulle pietre laviche dell’Etna (anch’esso patrimonio dell’Umanità) e nello spazio antistante il Castello di Maniace ad Ortigia. Questi capolavori sono stati realizzati tra il 1993 ed il 2014 e sono in bronzo, in ghisa, travertino e resina. Il concetto di “Sguardo” nasce dall’espressività che si può cogliere in queste sculture. L’Artista ha voluto evidenziare quel senso di universalità che dovrebbe condurre l’Uomo nel corso della sua vita terrena anche (e soprattutto) attraverso una riflessione interiore rispetto a ciò che ci circonda. Da qui “l’Humanitas” e il nostro rapporto con il Creato (Physis).
Teseo Screpolato – Fonte: MITORAJ
Dedalo – Fonte: MITORAJ
Un’esposizione che va oltre il concetto dell’Estetica e che rappresenta una filosofia tipica del mondo greco e romano con interrogativi sul destino dell’essere umano.
La realizzazione di questo evento ha richiesto notevoli sforzi organizzativi: pensiamo, solo per fare qualche esempio, al trasporto e alla installazione di opere come il “Dedalo” bronzeo o il “Torso Croce” realizzato in resina. Ancora, “Luci di Nara II” che, grazie al travertino usato per la realizzazione, riconduce il visitatore ad un concetto di purezza e speranza malgrado crudeltà e dolore sembrino aleggiare nell’atmosfera dell’Anfiteatro Romano.
Per rendere ancora più suggestiva la rappresentazione sono state accuratamente studiate le luci ma anche le musiche che accompagneranno il pubblico in questa immersione d’Arte e di Emozioni. Secondo gli organizzatori è previsto un numero di due milioni di visitatori e ciò grazie ad un’accurata campagna pubblicitaria.
Luca Pizzi, curatore e direttore Artistico dell’Atelier Mitoraj, ha così sottolineato gli sforzi e le prospettive di tale lavoro: “Con questa mostra abbiamo costruito un viaggio dove gli sguardi si uniscono tra loro, partendo dalla scultura installata sull’Etna che guarda verso l’Ikaria pronta a spiccare il volo fino alla Neapolis. I tanti Ikaro e le tante Ikarie sono simbolo di un’umanità smarrita che cerca risposte, che difende la sua dignità e fugge dalle tante prigioni della contemporaneità”.
Ikaria – Fonte: MITORAJ
Anche Paolo Patanè, della Direzione produzione esecutiva ha affermato come la Mostra sia “articolata in tre contesti molto diversi, Neapolis e Ortigia a Siracusa e Etna, con uno sforzo poderoso di relazioni e procedure: tre differenti Assessorati regionali, due Comuni, due Parchi e altri numerosi Enti. Un progetto vincente grazie ad un’inedita, positiva, collaborazione pubblico privato”.
Fonte: MITORAJ
Roberto Grossi, il Direttore culturale e creativo ha commentato l’evento mettendo in risalto come lo stupore che questa mostra genererà al pubblico sia “la dirompente contemporaneità delle opere d’arte, come quelle meravigliose di Mitoraj, in perfetta armonia con gli atemporali luoghi dell’esposizione che diventano soggetto, protagoniste e parlano a ciascuno di noi”.
L’apertura al pubblico va dalle 8,30 alle 19,30 e per la prima volta con un unico biglietto (il cui costo è di € 16,50) si potranno visitare tanto le opere di Mitoraj quanto l’area archeologica, in un contesto unico al mondo.
Non resta che augurare a tale evento un sempre maggior numero di visitatori e alla Sicilia la possibilità di realizzare progetti come questo, capaci di mettere in risalto la grandezza artistica e culturale di questa meravigliosa terra.
Stefano Boeris