L’essere conta più dell’apparire” ed anche se certi esempi farebbero pensare il contrario, è giusto sottolineare la maestria di chi, salendo su un palco, mostra di avere Talento, Eleganza e Competenza

“Conta più l’essere che l’apparire”, recita un detto che dovrebbe rappresentare una vera e propria regola di vita. Invece, un po’ in tutti i campi, compreso quello dello spettacolo, sembra che l’apparire abbia la meglio sull’essere. Siamo ormai abituati a vedere sullo schermo personaggi che, non si comprende a quale titolo, vengono osannati e portati alle luci della ribalta fermo poi, scomparire nel giro di un tempo breve o comunque scendere molti gradini di quella scala chiamata “successo”.

La meritocrazia, ahimè, sembra essere un concetto ancora lontano dal nostro schema di vita. Fortunatamente esistono professionisti e professioniste che sanno portare sul palcoscenico competenza ed eleganza. È il caso delle “Dame di Orfeo”, un trio di sole donne (come si evince dal nome) che ha fatto della Musica una ragione di vita.

Angela Caporale, Rosella Caporale ed Ilaria Calabrò sono un vero e proprio esempio di garbo e spessore artistico.

Una delle caratteristiche del trio è dato dagli strumenti presenti in scena: pianoforte (Angela), violoncello (Ilaria) e voci (Rosella ed Angela). Strumenti essenziali ma che, se usati a regola d’arte, accompagnano lo spettatore in quel percorso infinito denominato pentagramma senza pesantezze o ripetizioni.

Lo scorso quattro gennaio, le “Dame” si sono esibite presso il Teatro Porta Portese a due passi dal famoso luogo del mercato con brani inediti e non, riarrangiati magistralmente, che fanno parte della cultura napoletana e nazionale. Alcuni titoli: “Scaramacai”, “Il Cigno”, “Trotula”, “Accarezzame”, “La Tarantella”, “FenestaVascia” e due medley dedicati rispettivamente al Maestro Ennio Morricone e ad un’epoca (quella dei primi del ‘900) che purtroppo tende sempre più a scomparire dalla nostra memoria. Un modo per far conoscere, specialmente ai giovani, la bellezza di note e testi di un tempo lontano ma che dovrebbe essere preso a modello ancora oggi per capire cosa vuol dire parlare di Musica.

Foto: Mario Giannini

Un pubblico entusiasta ha sostenuto le “Dame di Orfeo” con applausi e richiesta di bis a fine spettacolo. Ascoltare Musica dal vivo non ha prezzo. Ogni singola nota viene percepita da un orecchio esperto ma anche da chi di musica mastica poco; sì, perché il fascino del suono è proprio quello di accendere emozioni in chi ascolta. Quando poi la voce va in perfetta sintonia con gli strumenti (e la voce è uno strumento), allora ecco che tutti, esperti o meno, non possono che rimanere estasiati davanti a tanta armonia.

Un plauso, dunque alle tre “Dame” a cui auguriamo sempre più successo e riconoscimenti. Come detto ad inizio articolo, “l’essere conta più dell’apparire” ed anche se certi esempi farebbero pensare il contrario, è giusto sottolineare la maestria di chi, salendo su un palco, mostra di avere Talento, Eleganza e Competenza.

Ad maiora!

Stefano Boeris 

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