Aspettiamo le elezioni europee mentre nel mondo si continua a combattere

Voglio iniziare dall’ennesimo processo istruito dalla Procura di Firenze contro il Generale Mario Mori, l’uomo che catturò Totò Riina e che poi, invece che essere decorato e ringraziato è stato processato per vent’anni quale protagonista della presunta trattativa fra lo Stato e la mafia. Appena assolto in via definitiva da questa infamia, subito un’altra imputazione: strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. La smentita del teorema proposto dalle procure di Palermo e Reggio Calabria e Firenze, secondo cui in cambio di un trattamento in carcere meno duro per i mafiosi, sarebbero finite le stragi di mafia, non è bastato a fermare la pervicacia di queste procure che perseguono un disegno che vuole rappresentare la nostra come una democrazia incompiuta assediata da poteri occulti che si intrecciano con le Istituzioni.

Fonte: Wired Italia

In Italia questo tipo di attività si può fare in base all’obbligatorietà dell’azione penale e poco importa se quasi tutte le iniziative di questi magistrati, anni dopo, finiscono in un nulla di fatto. Poco importa se persone vengono prese di mira, violentando la loro dignità e la loro storia, senza poi neanche chiedere scusa e, anzi, consentendo a questi magistrati di fare brillanti carriere. Una vergogna che una politica succube da 30 anni della magistratura, non riesce a debellare.

Detto questo, che dire, si litiga su tutto. I talk politici televisivi sono ormai il trash assoluto, urli, insulti e totale mancanza di equilibrio e capacità di pensiero. Ogni tema è approcciato con improvvisazione e ignoranza e lo spettatore che da questi interventi dovrebbe capire qualcosa, lascia attonito, per altri programmi.

E’ vero che siamo vicini alle elezioni europee e quindi il clima si surriscalda. Oltre tutto si vota con il sistema proporzionale che prevede il tutti contro tutti, per cui si polemizza e ci si divide su tutto, ma ormai si esagera.

Inizia a fare qualche gaffe anche là Premier. Che c’entrava andare ad accogliere Chico Forti, condannato all’ergastolo in America e che, grazie al Governo, sconterà giustamente in Italia la pena. Chico, che suscita simpatia, che porta a credere alla sua incrollabile affermazione d’innocenza, è pur sempre un condannato per omicidio e non è opportuno che un capo di governo lo vada ad accogliere.

Un altro cambio di passo della Meloni lo si riscontra sulle alleanze europee. Sembrava che il saldo rapporto con la Commissaria europea portasse a giocare la Meloni un ruolo per allargare la futura maggioranza europea ai moderati. Invece, sembra che i recenti passi verso la destra più estrema, lascino intravedere di ricercare una futura maggioranza saldamente di destra, superando lo schema Ursula. Non resta che attendere giugno, anche se i sondaggi tendono a confermare la passata maggioranza composta da Popolari e Socialisti, anche se ridimensionata da una prevedibile avanzata della destra.

Fonte: Fanpage

Per noi cittadini le solite belle notizie. Il Superbonus tanto caro a Conte ha devastato le casse pubbliche impedendo provvedimenti più vigorosi per aiutare i cittadini, è in arrivo una versione corretta dell’odioso redditometro insomma è in atto una caccia a fare cassa per riparare alle regalie che non si potevano fare, volute dai grillini. autentica iattura italiana.

Nel mondo è guerra. Guerre che nessuno vuole far cessare, un po’ per mancanza di volontà e un po’ perché mancano leader capaci di elaborare una politica di pace in cui i contendenti si possano ritrovare. E a novembre c’è il rischio concreto che sulla scena mondiale possa tornare Trump, un personaggio pericoloso per la già precaria stabilità internazionale.

Fonte: Avvenire

Un pensiero finale ad un galantuomo, oltre che un ottimo allenatore, che lascia il calcio. Claudio Ranieri, dopo aver portato alla salvezza il Cagliari, ha deciso di lasciare in bellezza. Un pezzo di bel calcio che se ne va, lasciandoci ad un gioco, sempre meno romantico, che, almeno a me. piace sempre meno.

FRANGES

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