Cosa pensare del provvedimento varato dal Governo Conte a tre anni di distanza?

Il Superbonus al 110% per gli interventi di ristrutturazione degli edifici, fin dalla sua istituzione prevista dal Decreto Rilancio del maggio 2020, è stato oggetto di forti polemiche. Indubbiamente, come nella maggior parte delle politiche pubbliche, vi sono degli aspetti negativi e positivi ma, mai come in questo caso, la natura della problematica è culturale e sociale.

La posizione dell’ex Presidente del Consiglio Draghi evidenzia solo un aspetto di un intervento economico sicuramente costoso, ma che ha una sua razionalità. Le dure dichiarazioni di Draghi e dell’ex ministro Franco, che ebbero a definire il Superbonus “tra le più grandi truffe della Repubblica”, sottolineano un aspetto sicuramente importante, ma fondamentalmente di carattere culturale oltre che amministrativo.

Infatti, la relativa facilità con cui è possibile accedere agli sgravi e la opportunità di cessione del credito è evidente fin da principio, data la mancanza di adeguati controlli e valutazioni, con un aggravio non indifferente per le casse pubbliche.

D’altra parte, la presenza di “furbetti” rappresenta, purtroppo, un vizio italiano che si manifesta in tantissimi ambiti e, in particolare, nelle politiche pubbliche. In realtà, dalle pensioni d’invalidità concesse con facilità, ponendosi di fatto come strumento di welfare, fino ai casi legati al Reddito di Cittadinanza, sono innumerevoli i rivoli in cui si disperde la spesa pubblica.

Dunque, è corretto ritenere alte le spese attuali ed evidenziare come la struttura di questo strumento economico abbia “aiutato” i malintenzionati ma, date le esperienze precedenti, si tratta di un male di natura culturale, data la propensione di una parte della società a compiere atti illeciti. 

Tuttavia, considerare il superbonus italiano come qualcosa di anomalo o dannoso è sbagliato per varie ragioni. Innanzitutto, la proprietà immobiliare, nella società italiana, è profondamente radicata e proprio per questo la misura è stata, in generale, ben accolta, fornendo uno strumento utile per il miglioramento degli immobili del Paese.

Fonte: CNA Lombardia

Altro aspetto da non sottovalutare è la stessa conformazione geografica dell’Italia, una nazione dove l’assetto territoriale è stato trascurato e particolarmente afflitto da problematiche orografiche, idrogeologiche e sismiche.

Infatti, il nostro Paese è soggetto a terremoti che si ripetono ciclicamente e che, purtroppo, portano danni materiali e sociali gravissimi se non, in alcuni casi, irreparabili. L’utilità del Superbonus, dunque, è connessa anche a questioni, quale l’efficientamento antisismico che possono rappresentare sia un volano per il settore delle costruzioni che un’ancora di salvezza in termini di sicurezza e vite umane nel caso di calamità naturali. A ciò si aggiunge la strategia volta al miglioramento energetico di un patrimonio immobiliare ampio ma molto datato, obiettivo che si collega anche alla strategia europea volta alla riduzione delle emissioni e al contrasto dell’inquinamento.

Infine, soprattutto per determinate fasce sociali e al Meridione, ha dato la possibilità a famiglie che non avrebbero avuto le risorse necessarie, di intervenire sulle proprie abitazioni, aumentandone il valore economico ma anche, e soprattutto, la sicurezza e l’efficienza.

Alberto Fioretti

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