E per le donne al Colle? Ritenta sarai più fortunata

Ogni anno, o quasi, si vota ed i risultati sono “Governi colorati”: bianchi, rossi, giallo-verdi, più che governi sembrano arcobaleni, per colori e per durata. I politici che hanno composto questi governi non si avvicinano minimamente alla figura ideale del politico, ovvero colui che dedica il suo mandato elettorale agli interessi della collettività. Poi è arrivato Mario Draghi e per un attimo siamo sereni.

Per ora staremo a guardare le elezioni del Presidente della Repubblica. Che Dio ce la mandi buona.

Dunque, la situazione attuale è questa: il politico attuale, per essere eletto, “liscia il pelo” al popolo (per interesse personale) e dimentica il bene comune, concetto fondamentale per una democrazia sana, e questo ci porta a ritenere che in Italia il populismo abbia avvelenato i partiti politici. Infatti, da molto tempo ormai nel nostro Paese assistiamo a nuove forme di politica a discapito della democrazia.

Cosa si intende per democrazia? Viene definita come “l’uguaglianza giuridica dei cittadini, l’attribuzione dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione, nonché la separazione e l’indipendenza dei poteri”. Un concetto strettamente correlato a quello di civiltà. Costruire asili, ad esempio, è un atto democraticoin quanto permette alle donne di lavorare. In molti ritengono che la democrazia sia solo un diritto al voto riducendo al minimo un concetto molto ampio. Negli anni addietro,l’Italia è stata amministrata anche da governi tecnici che hanno preso decisioni importanti senza aver alcun mandato elettorale.

La politica italiana attraverso i governi tecnici ha abdicato in favore di un esercizio tecnico edamministrativo, facendo sì che il compito della politica terminasse e lasciando dunque come unico riferimentoquello economico. Per tale motivo, possiamo ritenere che l’economia gestisca il potere politico. I valori, gli ideali del bene comune e le figure di riferimento non ci sono più.

Enzo Biagi disse:”Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare”.

Riguardo alle elezioni del Presidente della Repubblica mi pacerebbe almeno una volta sentire il nome di una donna ma che lo si faccia per eleggerla davvero e non solo per dire che in Italia siamo europei

Per ora una donna al Colle sembra solo la storia di una lunga rincorsa.

Nelle ultime settimane sono circolati i nomi del ministro della Giustizia Marta Cartabia, della giurista Paola Severino, di Emma Bonino e Rosy Bindi come profili in corsa per il Colle. E che sia la volta buona o quanto meno che sia la volta in cui una donna potrà almeno giocare una partita vera con una almeno una chance di vittoria.

Ed anche oggi si accende la speranza che anche nel nostro Paese le cose possano cambiare.

Antonella Tancredi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *