Il welfare aziendale è centrale per i lavoratori

Coverflex startup di welfare aziendale specializzata in retribuzione flessibile, ha condiviso i risultati del suo ‘Report sulla Retribuzione 2023’. L’indagine è stata realizzata a settembre su un campione di 612 partecipanti, la maggior parte dei quali tra i 25 e i 34 anni (49,84%), provenienti da diverse aree d’Italia ma soprattutto da Lombardia (47,06%), Veneto (12,25%) e Lazio (7,52%).

Dalle prime evidenze emerse dal Report appare chiaro che, in seguito all’emergenza sanitaria degli scorsi anni, il modo di lavorare è drasticamente cambiato: il lavoro ibrido sta guadagnando sempre maggior popolarità, con il 47,55% delle persone che ha dichiarato di preferire questo modello.

In generale, le aziende con più di 1000 dipendenti sono più aperte al lavoro ibrido o da remoto e hanno a disposizione più risorse da investire in tecnologie e infrastrutture a distanza, consentendo così ai dipendenti di svolgere le proprie attività in maniera efficiente anche fuori sede.

Tra le tematiche più rilevanti affrontate nel report, Coverflex ha esaminato la soddisfazione lavorativa dei partecipanti, notando come i lavoratori tra i 18 e i 24 anni siano quelli più insoddisfatti (solo il 26% si dichiara soddisfatto), mentre i lavoratori tra i 55 e 64 anni si dichiarino maggiormente appagati (solo poco più del 30% si dichiara insoddisfatto), complici anche ruoli di maggior responsabilità e più gratificanti economicamente.

Fonte: Intermedia Channel

Spostando il focus sul welfare, invece, la maggior parte degli intervistati lo definisce un elemento prioritario: l’83% delle persone lo considera uno strumento che può avere un impatto positivo diretto sul potere d’acquisto e che può contribuire al miglioramento della qualità della vita. I dipendenti, stando a quanto emerge in maniera nitida dal sondaggio di Coverflex, vogliono i benefit aziendali, soprattutto in un periodo storico in cui, nonostante l’inflazione sia alle stelle, i salari reali sono diminuiti del 7,5% su base annua e la maggior parte degli intervistati (52,29%) ha dichiarato che la propria retribuzione è rimasta invariata durante il 2023.

Ad oggi i benefit più diffusi in Italia rimangono i buoni pasto elettronici (67.03%), che oltre il 75% dei partecipanti al sondaggio sostiene di spendere nei supermercati. Seguono l’assicurazione sanitaria (57.21%) e le scontistiche riservate (28.38%), mentre agli ultimi posti troviamo invece la mensa diffusa (3.71%) e l’asilo aziendale (3.28%).

“In Coverflex consideriamo la retribuzione molto più di un pagamento a fine mese: è tutto ciò che un’azienda offre ai propri dipendenti come riconoscimento del loro lavoro, ed è in questa direzione che stiamo indirizzando i nostri obiettivi”, ha dichiarato Chiara Bassi, Country Manager Italy di Coverflex. “Guardando al futuro del lavoro, emerge la necessità di adottare soluzioni flessibili che rispondano alle diverse esigenze dei dipendenti: malgrado il welfare sia ancora sottovalutato da diverse aziende italiane, il feedback estremamente positivo da parte dei dipendenti ne sottolinea l’estrema importanza.

I risultati del Report ci suggeriscono inoltre la necessità di una comunicazione chiara e trasparente: per i più giovani, soprattutto, la menzione della RAL e dei benefit nelle offerte di lavoro è un must: il 100% di chi ha tra i 18 e i 24 anni pensa infatti che queste informazioni debbano essere ben visibili nelle descrizioni dei ruoli, e la pensa così anche il 98,03% di chi ha tra i 25 e i 34 anni”, conclude Chiara Bassi.

Jacopo Gasparetti

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