In questi anni non abbiamo mai dato importanza alle tante guerre sparse qua e là solo per il fatto che erano lontano da noi

Stiamo vivendo momenti terribili. Per le generazioni che non hanno vissuto la guerra, mai come in questi giorni vedono come possibile lo scoppio di una guerra mondiale.

In questi anni non abbiamo mai dato importanza alle tante guerre sparse qua e là solo per il fatto che erano lontano da noi. Dall’anno scorso, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, abbiamo assaggiato il clima di guerra, vivendo con una certa emotività gli accadimenti di una guerra che, come tutte le guerre, porta distruzione, morte e tanto dolore.

La guerra di Putin dicevamo, è stato solo l’antipasto. Il resto è di una settimana fa quando il gruppo terrorista di Hamas, finanziato principalmente dall’Iran, con lo scopo di fermare i possibili accordi tra Israele e le nazioni saudite, ha sferrato un attacco senza precedenti, entrando quasi indisturbato in Israele, uccidendo in modo barbaro più di 1000 israeliani. Hanno trucidato bambini, ragazzi e anziani, irrompendo nelle case uccidendo senza neanche vedere. Esecuzioni che ricordano il nazismo.

Poi la reazione israeliana, molto dura. D’altronde, per il clima che si vive in quei territori, non si poteva porgere l’altra guancia e dopotutto Israele ha tutto il diritto di difendersi e reagire. Il disegno di questi terroristi musulmani è chiaro: si vuole la distruzione dello Stato d’Israele, problema sul tavolo da chi odia gli ebrei.

La situazione perché è così grave? In primo luogo, perché la reazione durissima è al limite, ed è scattata la solita retorica antiamericana e antiebraica che ha unito i nemici dell’Occidente. Cina, Iran, Russia e molti altri che hanno sempre combattuto le democrazie occidentali, si sono uniti e pericolosamente minacciano l’Occidente. Anche il Presidente Biden, manifestando sempre totale solidarietà ad Israele, professa prudenza ed invita il governo d’Israele a sospendere l’occupazione di Gaza, cosa che per altro nessuno vuole prendere. Ricordo infatti che la difesa della Palestina è pura retorica. Sono gli arabi i primi ad osteggiare i palestinesi. Come non ricordare le stragi perpetrate dai giordani e dagli egiziani. In questi giorni questi ultimi stanno addirittura chiudendo i canali a disposizione dei civili per fuggire verso non si sa dove.

Fonte: Fiscal Focus

E come al solito in Italia, passata la paura dopo qualche ora per lo shock, ci si è divisi. Come con Putin, quelli che sono anti-occidente per definizione, hanno giustificato invasioni, quella di Putin, e brutali atti di terrorismo, quelli di Hamas. E hanno dato tutti un esempio di mediocrità e di squallida partigianeria. Ci si divide anche su concrete ipotesi di guerra.

Testimonianza su questo stato di cose è la reazione al bombardamento dell’ospedale che ha provocato centinaia di morti. Hamas accusa Israele e, senza nessuna verifica, i soliti noti si sono avventati contro Israele dando per scontato una cosa che scontata non era. Tanto che alcune intercettazioni mettono in evidenza l’errore fatto dai palestinesi nel lanciare i missili. Accecati dall’odio si sono imbarcati in giudizi avventati, motivati dalla faziosità. Al punto in cui siamo può succedere di tutto, anche per un banale errore. E la paura si sta impadronendo dei cittadini.

Nel frattempo mentre piovono le bombe e muoiono tanti, troppi civili, il Governo ha varato la legge di Bilancio. Una legge che risente della complicata situazione interna ed internazionale. Interna, per la scarsità delle risorse a disposizione, dovendo fronteggiare i disastri dei governi Conte che hanno spolpato le casse dello Stato con il Bonus edilizio e il reddito di cittadinanza mentre il rialzo dei tassi d’interesse che hanno aumentato gli interessi, indebitando di più lo Stato e mettendo in ginocchio milioni di famiglie che vedono aumentare i mutui in modo sproporzionato.

Il Governo si è potuto muovere poco e ha preso provvedimenti solo per alleviare le fasce di popolazione più in difficoltà, concedendo diminuzione delle tasse e alleggerimenti vari. Si dirà che non ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. Non era possibile fare di più se non si voleva fare saltare il banco e bene ha fatto la Meloni a tenere sotto controllo i conti dello Stato. Forse l’opposizione avrebbe preferito la bancarotta, solo per dimostrare l’incapacità del Governo.
Ma onestamente, con la situazione che viviamo a due passi dall’Italia, parlare del teatrino della politichetta italiana, non viene voglia.

Dicevamo dei venti di guerra che soffiano imperiosi e minacciosi. Speriamo che le parole del Papa, quasi mai ascoltate, riescano a fare breccia nel cuore dei potenti del mondo e fermino questa terribile minaccia.

FRANGES

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