Intervista al fondatore: Emiliano Bacchi: “Dobbiamo imparare che il rispetto dei luoghi è in primis il rispetto che dedichiamo a noi stessi

L’Italia è considerato uno dei più bei Paesi al mondo con le sue bellezze naturali e, dal 2020, è stata fondata un’associazione che dà visibilità ai laghi d’Italia che spesso non sono abbastanza conosciuti. Esistono 1.500 laghi e i più grandi si trovano tutti al nord e sono tutti diversi nella loro natura.

I laghi possono sembrare ai nostri occhi tutti uguali ma gli esperti hanno stilato una classificazione a seguito di caratteristiche diverse: tettonici, relitti, di origine glaciale, vulcanici, carsici, costieri, di sbarramento e di sbarramento artificiale. A questi vanno aggiunti i tanti laghi artificiali creati per produrre energia elettrica.

Fonte: www.associazionelaghiitaliani.it

L’Associazione Laghi Italiani, fondata da Emiliano Bacchi, ha come obiettivo dare visibilità alle bellezze naturali d’Italia, partendo dalla cura e dalla tutela ambientale degli stessi producendo anche studi tecnico-scientifici progettati su misura per le varie Amministrazioni locali. Parola d’ordine? i Laghi.

Dott. Bacchi, come nasce questa Associazione?

L’idea dell’associazione nasce nel 2020 (quindi è molto giovane) da un fine settimana che ho fatto qualche anno fa al lago di Braies. Sono rimasto incantato dalla bellezza del luogo, e dalla pace che infondeva l’atmosfera circostante. Ho pensato tra me e me che quei momenti passati in quel posto erano un dono, poi mi sono reso conto che tutto questo è nostro e come tale è un bene da proteggere e valorizzare.

Ho fatto in seguito altri fine settimana su altri laghi e, sebbene con panorami molto diversi l’uno dall’altro, avevano tutti un’atmosfera meravigliosa ed il fil rouge della calma e tranquillità che riuscivano ad infondermi.

Per cui ne ho parlato con due amici, che tra l’altro sono Stefano Ghidotti che è il Presidente dell’Associazione e Calogero Maiorana che è il Vicepresidente, i quali condividono le mie stesse emozioni e sensazioni per quei luoghi e da lì è partita la nostra avventura che ovviamente è ancora in via di completamento.

Se volessimo ad esempio sapere lo stato di salute di un lago possiamo rivolgerci alla Associazione?

Certamente sì, anche se come ben può immaginare, data la giovane età dell’associazione, per avere un archivio di portata nazionale è un impegno non indifferente. Ci stiamo lavorando

Ad oggi chi ha usufruito dei vostri servizi? Ho letto che organizzate anche molti eventi tesi alla valorizzazione del territorio, ponendo l’accento sulle tipicità locali, offrendo in tutto questo spunti culturali in qualsiasi direzione, monumenti, arte, enogastronomia, ospitalità, creando ove possibile una rete integrata di servizi che vanno incontro alle esigenze dell’imprenditoria locale, con aumento della visibilità a monte nei confronti della potenziale utenza, me ne racconta uno che le ha dato particolare soddisfazione?

Bene, ogni evento ha la sua particolarità e come tale non ce n’è qualcuno che mi abbia dato più soddisfazione di un altro. Diciamo che ogni volta è un’esperienza intensa e soddisfacente. Con tanti contatti e nuove attività da sviluppare.

Attualmente più che un evento c’è un’attività importantissima che stiamo seguendo con impegno e passione e che ci assorbe parecchio. Abbiamo avuto un colloquio approfondito con i rappresentanti del Comune di Ceccano che insiste nella Valle del Fiume Sacco, famosa per essere venuta alla ribalta delle cronache per l’inquinamento molto forte delle acque del fiume e delle aree limitrofe attraversate da queste acque.

Proprio in virtù del discorso che le ho fatto rispondendo alla prima domanda ogni luogo naturale legato alle acque (dolci) anche se non propriamente di un lago lo consideriamo un luogo da rispettare per cui stiamo facendo uno studio di fattibilità finalizzato alla tutela dell’ambiente con uso di moderne tecnologie per il controllo delle acque e dei livelli di inquinamento per cercare di porre rimedio alla situazione ed avere la possibilità di  ripresa del territorio della Valle del Sacco tutto questo accedendo a finanziamenti europei. Ovviamente il nostro è un progetto ambizioso che tende a coinvolgere tutti i sindaci dei comuni sui laghi per creare sinergie e collegamenti fra tutti. Tutto ciò, ma non solo, al fine creare un Data Base, di riferimento e confronto, per le problematiche in essere e standardizzare per quanto possibile i sistemi di intervento e di risoluzione delle stesse in modo da semplificare le analisi di stato delle acque lacustri e le modalità di intervento. Questo è un lungo lavoro che stiamo cercando di velocizzare il più possibile. La situazione delle acque è molto critica e quindi ci auspichiamo di riuscire nell’intento soprattutto di sensibilizzazione di tutti gli attori interessati: Enti, Comuni, Imprese e privati. Dobbiamo imparare che il rispetto dei luoghi è in primis il rispetto che dedichiamo a noi stessi.

Per me è stata una scoperta anche la vostra rivista, puntuale, curata e molto comunicativa. Se fossi un turista mi farebbe piacere consultare la vostra App: “Il trovatore dei Laghi”. A che punto è la sua realizzazione?

La ringrazio per aver menzionato la rivista, la cui distribuzione al momento è riservata ai Comuni dei Laghi Italiani ma che speriamo di riuscire a sviluppare sempre meglio in modo da poter poi farla distribuire al pubblico

La App “Il trovatore dei laghi” ancora non si trova, mi scusi il gioco di parole, è in fase di realizzazione ma ancora non conosco i tempi tecnici necessari per terminarla. Confido che si riesca a terminarla entro la fine dell’autunno. Comunque, non appena sarà disponibile glielo comunicheremo molto volentieri.

Dott. Bacchi la ringrazio per l’intervista e spero davvero che grazie al suo contributo e di tutti gli amanti dei Laghi anche nel nostro Paese possa svilupparsi ulteriormente sia il turismo verso i laghi sia il rispetto verso bellezze naturali e serbatori di vita che la natura ci ha donato. Dal canto mio ho sempre pensato che a differenza del mare il lago fosse Zen.

Antonella Tancredi

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