Chissà che questo non spinga a far rientrare in Patria quei Cervelli partiti un giorno per terre lontane e che potrebbero continuare ad operare nel campo della Ricerca ma dalla propria terra natia

Dopo tanto attendere, la Calabria ha visto il giorno della firma della Convenzione per la concessione dei locali della Fondazione Mediterranea Terina, avvenuta nei giorni scorsi alla Cittadella di Germaneto. Con questo significativo passo, la Regione Calabria ha dato il via al grande centro di ricerca scientifica internazionale che vedrà Lamezia Terme, come sede ospitante.

La struttura porterà il nome di Renato Dulbecco, lo scienziato Premio Nobel, padre della decodificazione del genoma umano. È stato un percorso travagliato e complesso perché, come sempre capita nella nostra Nazione, la burocrazia ha il potere di rallentare ogni tipo di realizzazione.

Questo progetto della Fondazione Dulbecco è stato portato avanti dal prof. Giuseppe Nisticò (già Presidente della Regione Calabria e farmacologo di fama internazionale) assieme ad altri illustri scienziati della medicina come Roberto Crea, Eugenio Gaudio, Franco Romeo e Vincenzo Mollace.

Fonte: fondazionedulbecco.it

Come detto, il Renato Dulbecco Institute avrà sede a Lamezia, presso la Fondazione Mediterranea Terina e sarà diretto dal prof. Roberto Crea, che dopo 40 anni negli USA, ha accolto l’invito della compianta Jole Santelli di tornare in Calabria.

Nei mesi avvenire prenderà via il cantiere della ristrutturazione dei locali e l’allestimento dei laboratori in GLP e GMP che dovrebbero essere completati entro fine anno. La prossima tappa prevede l’avvio dei cantieri di lavoro per l’Istituto Renato Dulbecco e sarà rappresentata dalla definizione con il ministro Raffaele Fitto della negoziazione sul contributo assegnato e dal cronoprogramma con cui procedere alla erogazione delle risorse.

Il prof. Nisticò ha manifestato soddisfazione per un così importante risultato che darà alla Calabria e al mondo una piattaforma di eccellenza in termini di biotecnologie innovative per la terapia di malattie ancora incurabili e per la certificazione della qualità e sicurezza dei prodotti agro-alimentari regionali.

Fonte: Calabria.live 

Nisticò si è recato dal presidente Roberto Occhiuto per ringraziarlo per aver creduto e condiviso questo pro-getto considerandolo un fiore all’occhiello in grado di trasformare la Calabria in una realtà competitiva nella ricerca a livello internazionale.

Il Presidente della Regione ha dichiarato: “Sono sicuro che presto si realizzerà questo progetto, che deve la sua origine alla passione, alla caparbietà, e ai rapporti internazionali del professor Pino Nisticò. La Calabria ha una grande necessità di investimenti in ricerca per qualificare il suo sistema sanitario. E dunque, il mio auspicio è che il Renato Dulbecco Institute diventi l’occasione per avvicinare alla nostra Regione grandi scienziati, magari alcuni anche di origine calabrese, che si sono distinti in Italia e nel mondo”.

Il commissario Nisticò ha voluto ringraziare l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo e tutti i dirigenti della Regione. “Ho apprezzato – ha dichiarato Nisticò – l’intelligenza e la rapidità con cui ha operato la prof.ssa Cauteruccio, nuova commissaria della Fondazione Terina, perché in poche settimane dal suo insediamento, avendo ben capito l’importanza strategica di rilanciare la Fondazione Terina a livello internazionale, ha preparato di concerto con la Fondazione Dulbecco la convenzione per la concessione e la consegna dei locali, (oltre 3.200 mq), come previsto nel progetto già approvato dal Ministero del Sud e finanziato con un contributo di circa 8,2 milioni di euro”.

Ampia soddisfazione è stata espressa al presidente Roberto Occhiuto dal prof. Roberto Crea, direttore scientifico del costituendo Renato Dulbecco Institute che, nel suo discorso ha sottolineato come “purtroppo alcune industrie internazionali, dopo avere investito risorse di circa 2 miliardi di euro per la sperimentazione preclinica e clinica di alcuni anticorpi monoclonali contro il cancro, sono state costrette a ritirare la loro richiesta di registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio da parte delle autorità regolatorie perché i monoclonali hanno indotto la formazione di anticorpi che ne hanno neutralizzato l’efficacia. Al contrario, le nostre pronectine sono molecole molto più piccole e non sono immunogene”.

Il prof. Nisticò ha dato la sua parola anche sulla velocità della realizzazione del progetto che andrà avanti in maniera spedita e qualificata grazie all’accettazione del prof. Vincenzo Mollace, ordinario di Farmacologia all’Università Magna Grecia, ad essere il nuovo commissario della Fondazione Dulbecco.

L’assessore Gallo, nel congratularsi col prof. Nisticò per il risultato raggiunto, ha dichiarato di essere felice della nascita in Calabria del Renato Dulbecco Institute. “Noi rimarremo sempre vicini alla Fondazione Dulbecco per permettere la sua crescita, il suo sviluppo e perché diventi sede per la formazione del personale tecnico e laureato della nostra regione nel campo delle biotecnologie più avanzate”, ha dichiarato.

Fonte: Calabria.live

Anche il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, ha espresso felicità per la giornata del 29 marzo che ha rappresentato un momento di festa per tutta la comunità calabrese.

Quello della ricerca scientifica è un settore fondamentale per dare speranza alle nuove generazioni e purtroppo, specialmente nel Mezzogiorno, tende ad arrancare e a non vedere quel giusto supporto da parte della politica. Ma la Calabria, con questa firma, ha manifestato la voglia di una controtendenza in tal senso. Le difficoltà del territorio non hanno rappresentato un ostacolo per l’investimento sulla ricerca scientifica. Questa, infatti, può davvero funzionare da perno per la crescita e la competitività a livello internazionale, per la regione.

Grazie alla volontà di Giuseppe Nisticò e alla lungimiranza del Presidente della Regione Roberto Occhiuto si apre una nuova pagina di storia della Calabria e di tutto il Sud.

Le comunità calabresi sparse nel mondo guardano con attenzione gli sviluppi di questa iniziativa e chissà che questo non spinga a far rientrare in Patria quei Cervelli che un giorno sono partiti per terre lontane e che potrebbero contare, finalmente, su strumenti di altissima qualità per continuare ad operare nel campo della Ricerca ma dalla propria terra natia.

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