Oggi la conoscenza e la consapevolezza dei valori dell’Architettura, soprattutto moderna, purtroppo non sono di tutti

Tante sono state le definizioni dell’architettura, Vitruvio dice che è l’arte di costruire, è la costruzione; Boullée invece afferma che l’architettura non è costruzione, ma rappresentazione. Schelling compone questa disputa sostenendo che l’architettura è la rappresentazione dell’atto costruttivo, appunto metafora della sua costruzione. Niccolò Cusano affermava che l’architettura è l’espressione civilissima del superfluo.

Molti altri, architetti, storici e critici hanno scritto di questa complessa arte, tra questi Giò Ponti ha scritto poeticamente di come comprenderla: “Amate l’architettura, la antica, la moderna amate l’architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato – ha inventato – con le sue forme astratte, allusive e figurative che incantano il nostro spirito e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita.”

È una appassionata esortazione ad amare l’architettura che però non può esimersi dalla sua conoscenza a qualsiasi livello. Oggi la conoscenza e la consapevolezza dei suoi valori, soprattutto della moderna, purtroppo non sono di tutti.

Le motivazioni di questa ignoranza del nostro patrimonio edilizio del ‘900 sono varie e per invertire questo trend si muove ‘Il Distretto del Contemporaneo’. Nato da una felice idea dell’Ambasciatore Umberto Vattani, oggi Presidente della Venice International University, si propone quale punto di partenza di un percorso di azioni capaci a promuovere il settore urbano Flaminio/Foro Italico/Farnesina, dove insiste uno straordinario patrimonio architettonico, ambientale e culturale per valorizzarlo e di conseguenza salvaguardarlo. 

E’ un’area della nostra città a cavallo del Tevere, dove sono presenti fondamentali opere di architettura della prima metà del Novecento e dalla seconda metà del secolo ad oggi; tra le prime, il complesso del Foro Italico, il Ponte Duca d’Aosta, il Ponte Flaminio e il Palazzo della Farnesina; tra le seconde, il Villaggio Olimpico, il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Flaminio, il Viadotto di corso Francia, la chiesa di San Valentino, il MAXXI e l’Auditorium Parco della Musica, fino alla Moschea e Centro Culturale Islamico, oltre a moltissimi edifici abitativi come il palazzo Gra ed edifici privati per lo sport come il circolo delle Poste e il circolo Dei Cavalieri di Colombo. Il Distretto del Contemporaneo si prefigge di far conoscere e dare una moderna lettura critica di questo settore urbano dai caratteri ben definiti dove si sono attestate le opere razionaliste degli anni del regime fascista, e le opere realizzate per le olimpiadi degli anni ’60. 

Distretto del Contemporaneo

Il Distretto del Contemporaneo è un programma per promuovere un polo culturale urbano a cielo aperto da preservare e consolidare con interventi mirati e puntuali: il restauro della Casa delle Armi e dello Stadio Flaminio, la realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità, la sistemazione e la manutenzione e valorizzazione degli spazi aperti d’uso pubblico anche con l’installazione di nuove opere d’arte.

È una zona importate come quelle della Roma antica, medievale, rinascimentale e barocca, che deve essere pubblicizzata al grande pubblico in Italia e all’estero facendo comprendere quanto la storia dell’architettura nei suoi molteplici significati è come se fosse il libro che narra per ‘immagini’ la nostra storia. L’ambito interessato è quello delimitato da via del Foro Italico, le pendici di Monte Mario, via Fracassini, viale Maresciallo Pilsudski e viale della Moschea, ma che può includere altri ambiti come, ad esempio, la Valle Giulia con le Accademie e gli Istituti di Cultura stranieri, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e la storica sede della Facoltà di Architettura della Sapienza, senza dimenticare la cinquecentesca Villa Giulia con il suo straordinario Museo Etrusco.

Il Distretto del Contemporaneo si collega a un’altra operazione culturale quella fortemente voluta dall’Ambasciatore Vattani e attuata più di vent’anni fa dalla Farnesina con la costituzione una prestigiosa raccolta di oltre 600 opere d’arte italiana del Novecento: la Collezione di Arte Contemporanea nel Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri MAECI, spazio museale di notevole importanza del Distretto del Contemporaneo. 

Va infine sottolineato che la gran parte delle opere di architettura che fanno parte del Distretto sono inserite anche nella “Carta per la Qualità”, lo strumento gestionale del Piano Regolatore che individua, tra l’altro, le opere più significative realizzate a Roma dagli inizi del Novecento ad oggi allo scopo di applicare su di esse una particolare forma di attenzione e di tutela.

Paolo Verdeschi

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