Cosa pensare delle ultime mosse del governo Draghi in merito alla crisi energetica?

Si è parlato molto nello scorso anno di come il governo Draghi, avendo riposto, come al solio, attese messianiche nei confronti del Primo Ministro, avrebbe affrontato la sfida della transizione ecologica. I buoni propositi non sono di certo mancati ma, a ben considerare la realtà dei fatti, ci si accorge che una vera strategia, tra l’altro sostenibile, non esiste. Sembra che, ai piani alti, viga una certa confusione in tema di transizione ecologica.

Tale confusione, riscontrata evidentemente anche in altri ambiti, risulta essere tutt’altro che innocua se si traduce in una mancanza di visione espressa nero su bianco nell’ultima legge di bilancio.  È proprio da quest’ultima che si apprende, tra le tante cose, il rifinanziamento, in egual misura rispetto agli scorsi anni, dei sussidi destinati alla lavorazione di fonti non rinnovabili, azione evidentemente in netta contrapposizione rispetto agli obiettivi prefissati.

A far storcere il naso è anche il piano di finanziamenti destinati al trasporto pubblico. I fondi potranno essere erogati a partire dal 2023. Comico se si pensa alla necessità contingente, oltre che di abbattere le emissioni, di potenziare il trasporto pubblico per via dell’emergenza pandemica che ci attanaglia da ormai due anni. Altra mossa controversa è l’utilizzo del gas. Quest’ultimo sembra essere diventato per qualcuno una fonte “quasi” rinnovabile, ovviamente proveniente dalla Russia, stato da cui siamo estremamente dipendenti in termini energetici.

L’impressione è che si arrivi sempre troppo tardi. Problematiche esistenti da anni diventano, sulla carta, prioritarie solo oggi. In comune col passato rimane però l’incapacità di agire concretamente. La sfida della transizione ecologica, oltre che interessare inevitabilmente la tutela del pianeta, risulta essere uno strumento geopolitico con il quale, l’Italia, e poi l’Europa, potrebbero dare inizio a quel processo di indipendenza energetica necessario ad affermarci finalmente come potenza, liberi dai ricatti dei nostri vicini.

Alberto Fioretti

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