Nella splendida valle del Casentino si è celebrato il Premio Casentino, arrivato alla sua quarantasettesima edizione

Nella splendida valle del Casentino ogni anno si celebra un evento di grande richiamo e prestigio culturale, il Premio Casentino. Il Premio, arrivato alla quarantasettesima edizione, ha visto tra gli altri, la premiazione del Dottor Giuseppe Fabiano, che collabora con la nostra testata e che, nella sezione inediti, ha visto premiato un lavoro che tratta la cecità, e tra gli editi, con “Nel segno di Camilleri” ha ricevuto il riconoscimento per “critica e ricerca”.

Fonte: Arezzo Notizie

Abbiamo intervistato la Professoressa Maria Eugenia Miano, promotrice dell’evento.

Professoressa, con quale animo Fonte Aretusa ha organizzato l’edizione 2022 e con che spirito rinnova la sua missione culturale in questi anni così complessi?

È vero: siamo giunti con il 2022 alla quarantasettesima edizione del Premio Casentino. Si tratta di un concorso letterario che ha una storia importante e prestigiosa: istituito negli anni Quaranta del secolo scorso da importanti personalità come Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli, Vittorio Vettori fu interrotto nel periodo bellico e poi riproposto negli anni Settanta per volontà del Presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano.  Il Centro culturale Fonte Aretusa ha voluto continuare nel solco della tradizione, arricchendola con nuove proposte che fossero in sintonia con l’attuale produzione letteraria e culturale del nostro Paese, senza lasciarsi intimidire dalle difficoltà dovute alla crisi e alla pandemia. Nonostante queste difficoltà, e forse anche a causa di esse, c’è ancora chi si cimenta con la scrittura di poesie, opere di narrativa e di saggistica.  Fonte Aretusa vuole ascoltare queste voci che rinnovano la passione per la letteratura e l’arte, e diffondere cultura con sempre maggiore entusiasmo, nella convinzione che proprio nella cultura si possano trovare le risposte alla crisi che il nostro mondo sta vivendo.

Come da tradizione l’evento ha visto riconoscere a editi e inediti diversi premi, alcuni di questi assegnati a opere particolarmente interessanti.

Innanzitutto, voglio ricordare i Premi d’onore che sono assegnati ogni anno a chi si è distinto in campo letterario, economico, imprenditoriale e medico. Quest’anno sono stati assegnati a Cristina Acidini per lo studio e la diffusione della storia dell’arte e per la tutela del patrimonio artistico, Enzo Fileno Carabba per la letteratura, Giorgio Calcagnini per l’economia, Gabriele Riccardi per la medicina.

Per la poesia edita,  il primo premio è andato a Pasquale Di Palmo per l’opera “Breviario delle rovine”, il secondo a  Annalisa Rodeghiero per “A Oriente di qualsiasi  origine”, il terzo a Renato Borghi per “Settanta volte sette”;  per la narrativa e saggistica edita, il primo premio ex aequo  è stato assegnato a  Brunello Castellani per  “La scelta di Destino” e a Roberta Franchi  per “Dalla Grande Madre alla Madre”, il secondo premio ex aequo a Daniele Cellamare  per “Il drago di Sua Maestà” e a  Paolo Rigo per “Fluctuatio animi. Studio sull’immaginario petrarchesco”; il terzo premio a Andrea Antonioliper “Il secolo d’oro del Rinascimento” e a   Roberto Contuper “La tigna” e a Giuseppe Fabiano il Premio “Critica e Ricerca”

Anche per l’inedito abbiamo avuto una folta partecipazione. Passando in rassegna soltanto i primi premi assegnati, ricordo: Gabryela Danryger Benedetti per la sezione Amica foresta; Emanuela Dalla Libera per la poesia; Daniele Benati per la narrativa; Elia Gaudenzi per la saggistica; Andrea Scrimali per la sezione Teatro e cinema.

Infine, voglio ricordare gli artisti, tra i più affermati nel panorama dell’arte contemporanea in Italia, che fanno dono delle loro opere ai premiati nelle varie sezioni: i Maestri Mauro Capitani, Vitaliano Angelini, Alessandro Nastasio, Giorgio Peduzzi.

Fonte: fontearetusa.it

Una novità è rappresentata dal bando Amica Foresta. Quale è l’obiettivo di questa sezione a tema?

“Amica foresta”, una sezione nuova patrocinata dall’Ente Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è dedicata alla foresta e in particolare al Parco delle Foreste casentinesi: luogo di bellezze naturalistiche, scrigno di biodiversità, area di boschi vetusti e, al contempo, spazio di meditazione e di antica spiritualità. La novità nasce dall’esigenza del Premio Casentino di confermare la sua totale immersione nell’attualità culturale, sociale e civile del Paese e prende le mosse dal riconoscimento del valore ecosistemico di questa apoteosi vegetale individuandola anche come testimonianza vivente del dialogo tra spirito e natura.

Con l’augurio che il Premio possa continuare a un percorso nobile e storico, con rinnovato entusiasmo e passione, la ringrazio e arrivederci alla prossima edizione.

Alberto Siculella

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