La mostra è incentrata sulla relazione tra individuo e collettività, evidenziando il ruolo che ogni persona ha nella società e il modo in cui l’uomo trova il proprio spazio nel mondo

Dopo le ultime mostre in Cina e Dubai, giunge a Roma l’artista palermitana Letizia Lo Monaco con una personale presso la galleria Thesign fondata da Stefano Liardo e Salvo Nicosia, in programma a partire dal 12 aprile.

L’artista nasce a Palermo alla fine degli anni 50. Durante gli anni 80 lascia il capoluogo per le terre del Kaos, sul mare africano. Qui la sua formazione, totalmente umanistica, la porta ad approfondire nel quotidiano, il tema pirandelliano della identità inconoscibile e della maschera sociale, temi ricorrenti nei suoi corsi e ricorsi artistici, che segnano profondamente il suo lavoro come pura espressione culturale. In questo ambito il concetto di arte non è mai inteso come assoluto di bellezza, di sublimità, di tecniche espressive, vecchie o nuove. Ma, pur nel rispetto e nell’apprezzamento di tutto ciò che tale concetto ha prodotto, esso viene da lei considerato un punto di attraversamento per proiettarsi in dinamiche più concettuali e più dense di espressività individuale.

Se l’etimologia del termine “Arte” dice “Andare verso”, la domanda spontanea è: “Andare verso chi?”

Ecco, la Lo Monaco interpreta questa direzionalità come invio di un messaggio dall’uomo all’uomo, senza certezza che ci sia un ricevere.

La visione è dunque quella di un’arte come espressione personalissima dell’individuo che è hic et nunc; come Unicum, come Segno e Significazione dell’umano sentire. L’arte diventa in questo modo, messaggio in una bottiglia. Tentativo di un incontro.

Il nome dell’esposizione è ‘Isolità’, una parola creata dall’artista che racchiude in sé il concept della mostra.

Questo neologismo vuole evidenziare la straordinarietà e la diversità di ogni individuo. Come dire che il “Sé” di ciascuno di noi è come un’isola, la propria isola; ineguagliabile, irripetibile e dunque mai pienamente condivisibile. Il mood che permette ad ognuno di essere originale. È un vero e proprio invito a riflettere sulla consapevolezza del valore della propria unicità, peculiarità da preservare contro ogni istanza di uniformità e di omologazione sociale.

Autorelazionalità Collettive, 2018, acrilico e pelle su tela, di Letizia Lo Monaco – Fonte: Villegiardini

La mostra, a cura di Edoardo Alaimo, è incentrata sulla relazione tra individuo e collettività, evidenziando il ruolo che ogni persona ha nella società e il modo in cui l’uomo trova il proprio spazio nel mondo. Moderne monadi che, secondo Leibniz, possiedono un’energia spirituale ed un principio vitale, e trovano in sé stesse il solo interlocutore. 

Nella visione di Letizia Lo Monaco esse rappresentano un qualcosa di unico e irripetibile che si relazionerà con l’ambiente esterno e con gli altri individui. Ognuno vive nella propria isola, quasi in un mondo proprio, ma tutti gli individui sono coordinati tra loro, sicché le percezioni delle une corrispondono perfettamente alla realtà delle altre.

Filo conduttore che unisce tutte le opere è dato dalla presenza di quadrati che rappresentano gli individui e dalle linee attorno ad essi che simboleggiano i differenti modi di relazionarsi e di interagire con gli altri. In questi lavori è importante il ruolo dei materiali. Ecco, dunque, che vediamo l’utilizzo della pelle, intagliata a mano, contaminata con polveri e altre essenze, per dar luce ad una tecnica mista su tela dal visual unico e concettuale.

Mosaico su pelle trittico di Letizia Lo Monaco – Fonte: Villegiardini

La mostra, prevista all’interno della galleria d’arte e arredamento TheSign di Roma, elegante spazio fondato nel 2016 dai noti interior designer Salvo Nicosia e Stefano Liardo, proseguirà fino alla metà del mese di maggio 2023 e vedrà esposte dieci opere della Lo Monaco e sei grafiche da lei create come omaggio alla città di Roma.

Lello Mingione

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