C’è una guerra “vera” non lontano da noi con violenze indicibili e qui da noi si combattono battaglie di piazza solo per avere un predominio fisico sull’avversario

Lo Sport, da sempre, è una ricarica di energia positiva, l’attività che ognuno di noi può esercitare attraverso differenti discipline ci completa fisicamente e contribuisce a darci un ‘apertura mentale diversa da chi invece fa una vita sedentaria.

I nostri figli, praticando uno sport, hanno imparato a far gioco di squadra, ad aiutare un compagno, a condividere una vittoria o una sconfitta con la consapevolezza che entrambe sono una sana esperienza per una crescita. Sport considerati prima minori sono diventati più popolari attraverso i canali tematici e la pubblicità che hanno avuto nel partecipare ai grandi eventi internazionali. Insomma un mondo senza sport, quello sano, positivo, sarebbe sicuramente più spento, più triste.

Mi spiegate, con queste premesse, cosa c’entra con tutto questo mettere a ferro e fuoco interi quartieri di una città come Napoli?  Essere costretti a vedere immagini di scontri tra tifosi di un importante club calcistico tedesco ed i nostri giovani rappresentanti delle forze di polizia? Niente, assolutamente niente. Qualsiasi valore di cui ho parlato prima si annulla attraverso la follia di gruppi organizzati di “presunti” tifosi il cui unico scopo è devastare, distruggere attraverso metodi impensabili da esibire nel loro Paese di origine. Una partita, in questo caso di calcio, diventa il pretesto per sfogare un loro disturbo psichico. Non si può parlare d’altro.

Fonte: Sky Sport

Questa degenerazione comportamentale, spesso di giovanissimi, spaventa, inquieta. C’è una guerra “vera” non lontano da noi con violenze indicibili, sofferenze e distruzioni e qui da noi si combattono battaglie di piazza, guerriglie, senza nessun ideale ma solo per “dimostrare” ed esibire forza e avere un predominio fisico sull’avversario.

Le nuove generazioni, quelle che gestiranno il futuro, non sono così.

Incontro studenti eccezionali nelle università e nelle scuole, a manifestazione e convegni, che hanno fame di imparare e voglia di fare in fretta per poter dare il loro contributo positivo alla società che li ospita.

La famiglia e la scuola rimangono. nella loro tradizione ma anche nella loro modernizzazione, gli strumenti fondamentali per rafforzarsi e sviluppare idee innovative che facciano la differenza per il mondo che verrà.

In quel mondo lo sport sarà sempre più indispensabile per completare caratteri forti ma equilibrati.

Non ce lo perdiamo per strada come punto di riferimento per colpa di incivili minoranze.

Raimondo Astarita

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