Auguri caro Signor G e siamo certi che con la tua chitarra continuerai a far sorridere tutto il pubblico “celeste” oltre che quello terreno
Gli Artisti, si sa, godono di una prerogativa non riscontrabile in altre categorie professionali: quella dell’immortalità. Film, canzoni, quadri, sculture e chi più ne ha, più ne metta, rendono l’autore o l’autrice di quel “capolavoro” sempre vivo/a nella memoria del pubblico.
Oggi, vogliamo ricordare un Grande del panorama musicale nostrano: Giorgio Gaber. Il cantautore milanese (il cui vero nome era Giorgio Gaberščik) avrebbe compiuto 83 anni. Era nato il 25 gennaio del 1939 e nonostante una salute cagionevole che lo aveva visto ammalarsi per ben due volte di poliomielite, dedicò tutta la vita al mondo dello spettacolo (e nello specifico della Musica leggera) con i ritmi massacranti che ben conosce chi ha modo di vivere direttamente o indirettamente il palcoscenico.
Il “Signor G” (questo lo pseudonimo usato dai suoi estimatori) ha caratterizzato un’epoca, quella del bianco e nero, con canzoni apparentemente leggere ma che fotografavano un pezzo d’Italia spensierata, romantica, lombarda e forse anche un po’ingenua com’era nel costume di quegli anni ’60 e ’70.
Di Gaber si ricordano i celebri pezzi come “Barbera e Champagne”, “Il Riccardo”, “Porta Romana”, “Torpedo blu” “La ballata del Cerutti”, “Trani a gogò” e tanti altri che hanno lasciato un ricordo del cantante positivo e sorridente. I duetti con Mina nello spettacolo “Teatro 10” e poi “Canzonissima”, “Studio uno”, “Senza rete” e tanti palchi calcati da nord a sud dell’Italia, sempre con signorilità e con quel “marchio” milanese che è stato la sua caratteristica.
L’intero canzoniere di Giorgio Gaber è diviso in sei periodi, scanditi dalla casa discografica per la quale lavorava: il primo è quello con la “Ricordi” che copre gli anni 1958-1964; segue quello “Ri-Fi” (1965-1967), “Vedette Records” (1968-1969), “Carosello” (1970-1995), “Giom” (1996-2000) ed infine “Cgd” (2001-2003).
Il periodo 1958-1969 comprende circa 160 incisioni del cantautore!
Sposato con Ombretta Colli, anche lei cantante, attrice e successivamente politica, ha sempre portato in scena brani teatrali che, nel corso del tempo, sono stati supportati da una mimica che a poco a poco, andava modificandosi di pari passo con la mutazione fisiognomica.
Durante l’ultima parte della sua vita, aveva scritto brani dal sapore politico e di protesta come “La mia generazione ha perso” e “Io non mi sento Italiano”.
Ormai invecchiato e malato di cancro ai polmoni, il Signor G si è spento il 1° gennaio del 2003. Una data particolare, trattandosi del primo giorno dell’anno ma del resto non si è Artisti per caso; anche l’uscita di scena per questi Nomi dello Spettacolo deve avere una caratteristica indimenticabile. Lo abbiamo visto con un altro Mostro Sacro come Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre, proprio nel giorno del suo compleanno (80 candeline) e in quella che nel calendario si identifica come la giornata dei defunti.
Auguri caro Signor G e siamo certi che con la tua chitarra continuerai a far sorridere tutto il pubblico “celeste” oltre che quello terreno.
Stefano Boeris